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Superbollo auto, probabile una graduale abolizione

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 14 mag 2025
Superbollo auto, probabile una graduale abolizione
Il Superbollo auto potrebbe essere abolito gradualmente. Salvini propone un piano per eliminare la tassa, mentre si discute di mobilità elettrica e Green Deal

Il governo italiano si prepara a una riforma epocale nel settore automobilistico con l’annuncio dell’abolizione graduale del superbollo, una tassa aggiuntiva che grava sulle auto di grande cilindrata. Questa decisione, presentata dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini durante l’Automotive Dealer Day a Verona, rappresenta un cambiamento significativo nel panorama fiscale legato al settore automobilistico.

Una misura poco efficace

Attualmente, il superbollo impone costi elevati per i proprietari di veicoli ad alta potenza, con tariffe che spaziano dai 140 euro per una Toyota Yaris GR fino agli 8.660 euro per una Ferrari Daytona SP3. Salvini ha dichiarato che la riforma sarà attuata in modo graduale, aumentando progressivamente la soglia di potenza tassabile e riducendo l’imposta in scaglioni fino alla completa eliminazione, un processo che potrebbe concludersi già prima dell’estate.

La proposta di abolizione del superbollo, considerata una misura inefficace e potenzialmente dannosa per le casse dello Stato, era già stata inclusa nella delega fiscale del 2023 attraverso un emendamento della Lega. Successivamente, è stata confermata nel 2024 tramite un decreto attuativo. Tuttavia, il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha sottolineato la necessità di reperire adeguate coperture finanziarie per sostenere la riforma.

Una revisione della tassazione

Oltre alla cancellazione del superbollo, il governo sta considerando una revisione complessiva della tassazione automobilistica. Secondo uno studio di Transport & Environment, una riforma fiscale orientata alle emissioni potrebbe incentivare l’adozione di veicoli meno inquinanti, rimodulando le imposte in base al livello di CO2 emesso e al valore del veicolo. Questo approccio si inserisce perfettamente nel contesto del Green Deal europeo, che mira a ridurre significativamente le emissioni di gas serra entro il 2030.

Nonostante l’orientamento verso una mobilità più sostenibile, Salvini ha espresso perplessità sulle politiche europee legate alla mobilità elettrica, definendo il passaggio totale all’elettrico come una “morte economica, commerciale e industriale”. Secondo il ministro, i veicoli elettrici dovrebbero essere una scelta e non un obbligo, lasciando spazio a una transizione più equilibrata che tenga conto delle diverse esigenze dei consumatori e del mercato.

Non è solo una questione economica

L’eliminazione del superbollo non è solo una questione economica, ma rappresenta anche un passo verso un sistema fiscale più equo e razionale. Tuttavia, restano aperte alcune questioni fondamentali, come l’identificazione delle coperture finanziarie necessarie e l’analisi dell’impatto complessivo sul settore automobilistico. Questo settore è già sotto pressione a causa delle sfide legate alla transizione ecologica, che richiede investimenti significativi in ricerca e sviluppo, oltre a una ristrutturazione delle catene produttive.

In definitiva, la riforma proposta potrebbe segnare un punto di svolta per il mercato automobilistico italiano, offrendo nuove opportunità per incentivare la diffusione di tecnologie meno inquinanti e per rendere il sistema fiscale più aderente alle esigenze ambientali e sociali. Tuttavia, il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità del governo di bilanciare gli interessi economici con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

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