Subaru fa il bis: due concept STI per unire passato e futuro al Japan Mobility Show
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Nel cuore della tradizione sportiva giapponese, Subaru torna a far parlare di sé, riaccendendo i riflettori su uno dei suoi marchi più iconici: STI. In occasione del prossimo Japan Mobility Show, la casa delle Pleiadi sorprende pubblico e addetti ai lavori con una doppia anteprima che sembra quasi voler mettere d’accordo passato e futuro, tradizione e innovazione, emozione e razionalità. Sul palcoscenico, infatti, saliranno due concept car profondamente diversi eppure uniti dalla stessa anima racing: la Performance E, 100% elettrica, e la Performance B, fedele al classico motore a combustione e all’intramontabile trazione integrale simmetrica.
Il colpo d’occhio è di quelli che lasciano il segno: la Performance E si presenta con una silhouette filante, quasi una scultura aerodinamica plasmata dal vento. Le linee tese e pulite, i gruppi ottici sottilissimi e i cerchi oro con coperture aerodinamiche non sono solo dettagli stilistici, ma un manifesto della volontà di Subaru di abbracciare la sfida della decarbonizzazione e della mobilità sostenibile senza rinunciare a quell’impronta sportiva che da sempre contraddistingue il marchio. Qui, la tradizione si rinnova: la sigla STI non è più soltanto sinonimo di cavalli e sound metallico, ma diventa portabandiera di una nuova generazione di emozioni, dove la tecnologia elettrica si fa protagonista.
Di tutt’altro registro la Performance B, che invece fa leva su quell’heritage che ha reso grande Subaru nei rally e nel cuore degli appassionati. La carrozzeria hatchback muscolosa, i passaruota generosi, lo spoiler posteriore pronunciato e le prese d’aria sul cofano raccontano una storia di performance pura, di piacere di guida senza compromessi. Sotto il cofano pulsa ancora un motore a combustione, abbinato all’iconica trazione integrale simmetrica: un’accoppiata che ha scritto pagine leggendarie nelle competizioni internazionali e che, a quanto pare, Subaru non è ancora pronta ad archiviare del tutto.
Questa scelta di portare in scena due anime così diverse sotto lo stesso tetto è tutto fuorché casuale. Se la Performance E rappresenta la risposta concreta alle sempre più stringenti normative sulle emissioni e al crescente interesse per la mobilità a zero impatto, la Performance B si rivolge invece a quella fetta di pubblico che non vuole rinunciare al fascino e alla visceralità dei propulsori tradizionali. Un dualismo che, come sottolineano molti analisti, riflette perfettamente la fase di transizione che sta attraversando l’intero settore automotive: da una parte l’inevitabile spinta verso l’elettrificazione, dall’altra la volontà di mantenere vivo quel DNA sportivo che ha costruito la reputazione del marchio.
Non è un caso che la presenza di un concept con motore a combustione sotto il marchio STI abbia destato stupore tra gli appassionati: solo due anni fa, infatti, Subaru aveva annunciato lo stop alla produzione della WRX STI, citando proprio le difficoltà legate alle nuove regole sulle emissioni. Eppure, la successiva presentazione della serie limitata S210 in Giappone – dotata di un 2.4 turbo da 296 CV – aveva già lasciato intendere che la fiamma della passione termica non si era ancora spenta del tutto nei piani alti di Tokyo.
Il Japan Mobility Show si preannuncia dunque come il palcoscenico ideale per capire quale direzione prenderà la gamma sportiva della casa delle Pleiadi. La domanda che tutti si pongono è se la Performance B resterà un episodio isolato, magari destinato a piccole serie esclusive per mercati selezionati, oppure se rappresenterà l’inizio di un nuovo corso parallelo, capace di affiancare la progressiva elettrificazione senza perdere di vista le radici più autentiche del brand.
Al di là dei due prototipi, Subaru ha annunciato che allo stand non mancheranno altre novità: modelli off-road come Trailseeker, Forester Wilderness e Outback Wilderness saranno affiancati dalla storica GL Family Huckster del 1983, a testimonianza di un heritage che il marchio vuole valorizzare anche nell’era della transizione ecologica. Tutti i concept STI esibiranno dettagli in rosso, segno distintivo della divisione sportiva e ulteriore richiamo all’identità del marchio.
Resta il riserbo sui dati tecnici più succosi: potenze, autonomie e specifiche delle trasmissioni saranno svelate solo il 29 ottobre, data della presentazione ufficiale. Ma una cosa è già chiara: Subaru sta giocando una partita a due facce, cercando di bilanciare in modo sapiente prestazioni e sostenibilità, innovazione e tradizione. Un equilibrio delicato, ma che potrebbe rivelarsi la chiave per continuare a entusiasmare sia chi sogna il futuro a zero emissioni, sia chi non vuole smettere di ascoltare il ruggito di un motore termico abbinato a una trazione integrale che, ancora oggi, fa battere il cuore degli appassionati.
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