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Subaru celebra cinquant'anni di motori boxer

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 16 mag 2016
Subaru celebra cinquant'anni di motori boxer
L'architettura boxer, marchio di fabbrica per Subaru, giunge al suo primo mezzo secolo: dalla 1000 alla attuale lineup, ecco tutta l'evoluzione.

L’architettura boxer, marchio di fabbrica per Subaru, giunge al suo primo mezzo secolo: dalla 1000 alla attuale lineup, ecco tutta l’evoluzione.

Dalla sua invenzione, che viene attribuita a Karl Benz e porta la data del 1896 (quest’anno, dunque, ricorrono i 120 anni), il motore a cilindri contrapposti ha generato l’architettura “Boxer“: la differenza sostanziale fra le due tipologie consiste nell’adozione, per quest’ultimo, delle teste di biella montate in posizione separata sui supporti dell’albero motore. Ne deriva un migliore bilanciamento, perché le forze che si generano dal moto dei pistoni si annullano fra loro. In termini pratici, il motore boxer non richiede, quindi, l’adozione di controalberi di bilanciamento.

Fra le principali applicazioni, in ambito automotive, del motore boxer, sono da ricordare Volkswagen Maggiolino, Citroen 2 CV, Dyane, Ami e GS, Lancia Flavia e Gamma, Panhard PL 17 e 24, Alfa Romeo Alfasud e 33 e Porsche 911. Nelle competizioni, oltre a Ferrari con la famiglia 312 (in realtà si trattava di motori a cilindri contrapposti), il motore [glossario slug=”boxer”] venne impiegato da Alfa Romeo (con la 33TT12 e 33SC12 che dominarono il Mondiale Marche a metà anni 70) e Porsche.

Oggi, il motore boxer continua ad essere impiegato – ed è diventato con gli anni un autentico marchio di fabbrica – da Porsche e Subaru. Ed è proprio la Casa delle Pleiadi a celebrare, in questi giorni, i primi cinquant’anni dall’applicazione dell’architettura boxer.

Il motore [glossario slug=”boxer”] secondo Subaru fu introdotto, il 14 maggio 1966, in occasione del debutto della piccola Subaru 1000, il primo modello a trazione anteriore a marchio Subaru. La Subaru 1000, che dal 4 cilindri [glossario slug=”boxer”] da 977 cc sviluppava 55 CV, venne prodotta fino al 1969. Successive varianti furono la FF-1 Star, con motore da 1.100 cc e 61 CV di potenza, che debuttò nel 1969 per restare in produzione fino al 1971; e la FF-1 1300G (1971 – 1972).

La prima famiglia di vetture “compatte” a motore [glossario slug=”boxer”] secondo l’engineering Subaru venne tradotta, a partire dal 1971, con la gamma Leone, modello che negli anni fu declinato nelle versioni berlina, coupé e station wagon, per assumere un ruolo top di gamma  fino al 1989, anno nel quale debuttò la Subaru Legacy.

Con questo modello, oltre a scrivere un nuovo capitolo nella propria storia ingegneristica, Subaru mise le basi per un concreto “new deal” del motore [glossario slug=”boxer”] nel motorsport. La Subaru Legacy fu infatti il modello scelto dal marchio delle Pleiadi per un suo ritorno in forma ufficiale (dopo gli impegni risalenti alla seconda metà degli anni 60 e alla prima metà degli anni 70) nei rally, e in particolare nel Mondiale, con il ruolo di prima guida che venne affidato a Markku Alen al termine di ben 17 stagioni sportive trascorse nell’orbita di Fiat e Lancia.

Dopo la Subaru Legacy, la tecnologia boxer per il brand giapponese entra di diritto nei gusti degli appasisonati di tutto il mondo, con la gamma Impreza, che grazie al “volante” affidato a Colin McRae vinse il Mondiale Rally nel 1995 e oggi, a ventiquattro anni dal lancio che avvenne nel 1992, è giunta alla terza generazione.

Fra i traguardi più significativi compiuti da Subaru nello sviluppo dell’architettura boxer, è da segnalare il lancio del primo motore turbodiesel [glossario slug=”boxer”] al mondo, che venne presentato nel marzo del 2007 al Salone di Ginevra e successivamente venne adottato su alcuni modeli del marchio delle Pleiadi, ad iniziare da Subaru Legacy.

Anche Toyota ha scelto un boxer Subaru per la propria gamma: si tratta della sportiva GT86 (commercializzata negli Usa come Scion FR-S), che al pari della “cugina” Subaru BRZ, viene equipaggiata con il 4 cilindri [glossario slug=”boxer”] da 2 litri ad iniezione diretta e indiretta, che sviluppa 200 CV e 205 Nm di coppia massima.

Il motore boxer, per restare nel campo delle innovazioni tecnologiche specifiche di una determinata Casa costruttrice, risulta uno dei componenti – chiave della trazione integrale permanente “Symmetrical All – Wheel Drive” di Subaru, che venne introdotta per la prima volta nel 1972 secondo uno schema simmetrico e alla disposizione longitudinale dei suoi gruppi principali per offrire un ottimale bilanciamento laterale della vettura e la migliore precisione di guida, anche grazie al basso [glossario slug=”baricentro”] permesso dal motore boxer.

Per concludere, alcune cifre di rilievo: dal 1966, la produzione totale delle Subaru a motore boxer ammonta ad oltre 16.000.000 di unità, mentre dal 1972 sono più di 15.000.000 gli autoveicoli a marchio Subaru ad essere stati prodotti con l’esclusiva trazione integrale permanente Symmetrical All-Wheel Drive.

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