Stellantis, il nuovo Piano Italia: cosa cambia
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Il colosso automobilistico Stellantis si prepara a rivoluzionare la produzione nelle sue fabbriche italiane, affrontando sfide significative in un contesto europeo caratterizzato da elevati costi del lavoro e stringenti normative. Jean-Philippe Imparato, direttore operativo per l’Europa, ha recentemente illustrato queste difficoltà durante l’Automotive Dealer Day di Verona, sottolineando come il costo di produzione in Italia sia triplo rispetto alla Spagna e quadruplo rispetto alla Germania. Con l’annuncio di un aggiornamento al Piano Italia, il gruppo punta a ridefinire la sua strategia per rimanere competitivo.
Le iniziative
Una delle principali novità sarà l’introduzione della 500 ibrida nello stabilimento di Mirafiori a partire da novembre, con una capacità produttiva annuale stimata di 130.000 unità. Inoltre, lo stabilimento di Pomigliano ospiterà la produzione di un nuovo modello di segmento medio e la futura evoluzione della Panda, prevista per il 2029. Questi interventi segnano un passo avanti nella transizione tecnologica del gruppo, che non si limita alla sola elettrificazione ma abbraccia un mix di tecnologie ibride, plug-in e auto a range esteso.
Imparato ha anche evidenziato l’impatto delle normative europee sulla sicurezza e sui sistemi di assistenza alla guida, che aumentano il costo di ogni veicolo di circa 2.000-3.000 euro. A questo si aggiunge il crescente vantaggio competitivo dei produttori cinesi, che possono contare su costi inferiori per le batterie. La situazione è ulteriormente complicata dall’incremento del costo dell’energia, che incide pesantemente sui bilanci delle aziende europee.
Tante le sfide
Nonostante queste sfide, Stellantis non rallenta il suo impegno per un futuro sostenibile. Tra il 2024 e il 2025, il gruppo prevede di lanciare 14 nuovi modelli, rafforzando il suo portafoglio prodotti e mantenendo alta l’attenzione sulla riduzione delle emissioni di CO2. Questo obiettivo si inserisce in una visione più ampia che punta al rinnovamento del parco circolante europeo, composto da 256 milioni di veicoli, di cui la metà ha più di dieci anni. Una strategia che, secondo Stellantis, potrebbe avere un impatto ambientale più significativo rispetto alla sola vendita di auto elettriche.
Un elemento distintivo del gruppo è l’attenzione alla diversificazione dei suoi marchi. In particolare, Maserati rappresenta il fiore all’occhiello del lusso e delle prestazioni, contribuendo a rafforzare l’immagine globale di Stellantis. Questo approccio permette di soddisfare le esigenze di una clientela variegata, mantenendo al contempo un forte impegno verso l’innovazione e la sostenibilità.
Obiettivo futuro
Guardando al futuro, Stellantis si pone l’obiettivo di rendere accessibili le nuove tecnologie a un pubblico più ampio, anticipando che entro il 2030 la quota di auto elettriche raggiungerà il 40%. Sebbene lontana dal 100% previsto da alcuni analisti, questa proiezione riflette un approccio pragmatico che tiene conto delle attuali dinamiche di mercato e delle preferenze dei consumatori.
In conclusione, Stellantis dimostra di essere un attore chiave nella transizione verso una mobilità più sostenibile, affrontando con determinazione le sfide del settore. Con il nuovo Piano Italia, il gruppo si prepara a ridefinire il futuro dell’industria automobilistica europea, puntando su innovazione, efficienza e un mix tecnologico che guarda al domani.
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