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Stellantis annuncia 400 assunzioni a Mirafiori per la Fiat 500 ibrida

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 21 ott 2025
Stellantis annuncia 400 assunzioni a Mirafiori per la Fiat 500 ibrida
Stellantis conferma 400 assunzioni a Mirafiori per il secondo turno della Fiat 500 ibrida. Filosa chiede ai sindacati supporto per rivedere la regolamentazione europea e tutelare la produzione italiana.

C’è un’aria nuova che soffia su Torino, e non è solo quella delle Alpi che fanno da cornice a Mirafiori. Il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana si prepara infatti a una svolta significativa: Stellantis ha deciso di rilanciare con forza la produzione nel suo storico stabilimento torinese, annunciando il tanto atteso secondo turno produttivo per la Fiat 500 ibrida e, con esso, l’arrivo di ben 400 nuove assunzioni a partire da febbraio 2026. Una mossa che porta nuova linfa a un impianto simbolo, ma che, come spesso accade in questo settore, si inserisce in un contesto molto più ampio e complesso, dove le sfide sono tante e le certezze, a volte, poche.

A rendere ufficiale la notizia è stato Antonio Filosa, amministratore delegato del gruppo, durante un incontro a Torino con le sigle sindacali. La decisione non arriva certo per caso, ma si colloca come tassello fondamentale all’interno del più ampio Piano Italia, confermato ancora una volta come vero e proprio pilastro della strategia industriale del gruppo nel nostro Paese. È chiaro: la volontà di Stellantis è quella di ribadire il proprio impegno nei confronti dell’industria nazionale, puntando non solo sulla crescita della capacità produttiva, ma anche sul mantenimento delle competenze e della forza lavoro italiana, un valore aggiunto che troppo spesso, in passato, è stato messo in discussione da logiche di delocalizzazione.

Il secondo turno produttivo per la Fiat 500 ibrida rappresenta una risposta concreta alle nuove esigenze del mercato, che premia sempre di più quei veicoli in grado di coniugare sostenibilità e costi accessibili. La crescente attenzione dei consumatori verso soluzioni a basso impatto ambientale, senza però rinunciare alla praticità e alla convenienza tipiche dei modelli ibridi rispetto ai full electric, spinge il gruppo a investire con decisione su questa direzione. E proprio qui si innesta la scelta di potenziare Mirafiori, affidando allo stabilimento un ruolo di primo piano nella produzione di uno dei modelli più rappresentativi del marchio Fiat.

Non tutto, però, è rose e fiori. Durante l’incontro con i sindacati, Antonio Filosa non ha nascosto le sue perplessità sulla regolamentazione europea in materia di automotive, giudicata non sempre in linea con le reali esigenze del settore continentale. Una posizione che trova d’accordo anche le organizzazioni sindacali, da tempo critiche nei confronti di norme spesso percepite come troppo rigide o poco aderenti alla realtà produttiva italiana. È proprio su questo punto che si gioca una delle partite più delicate per il futuro dell’industria automobilistica nazionale: riuscire a conciliare gli obiettivi di transizione ecologica con la necessità di tutelare occupazione e competitività.

Le assunzioni annunciate rappresentano indubbiamente una boccata d’ossigeno per Mirafiori e per tutto l’indotto torinese, ma i sindacati non abbassano la guardia. Se da un lato accolgono con favore l’iniziativa, dall’altro chiedono garanzie sui contratti di lavoro, sulla formazione dei nuovi assunti e su un reale piano di sostegno anche per quegli impianti che oggi si trovano in maggiore difficoltà. È la dimostrazione che, pur essendo questo un passo avanti significativo, da solo non basta a risolvere tutte le criticità che affliggono il comparto.

Dal canto suo, Stellantis assicura che il monitoraggio del mercato sarà costante e che i piani industriali potranno essere rimodulati in base all’andamento della domanda. Un approccio pragmatico, che tiene conto delle incertezze di un settore in continua evoluzione e della necessità di saper reagire con tempestività ai cambiamenti. Del resto, il Piano Italia stesso si configura come un progetto dinamico, pensato per adattarsi alle sfide del presente senza perdere di vista gli obiettivi di lungo periodo.

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