Spionaggio Renault: ogni "soffiata" valeva 50.000 euro
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Gli investigatori che indagano sul caso di spionaggio industriale ai danni di Renault avrebbero scoperto che ogni “soffiata” valeva 50.000 Euro.
Le informazioni che gli alti dirigenti Renault avrebbero passato alla concorrenza valevano 50.000 euro ciascuna. Una cifra tutto sommato esigua, se si pensa che gli investimenti nel settore dello sviluppo dell’auto elettrica sono molto ma molto superiori. In base alle ricostruzioni fatte in Francia, i soldi delle “soffiate” venivano depositati su conti svizzeri e del Lichtenstein tramite intermediari situati in Cina e a Malta. E’ proprio questo passaggio cinese che fa supporre agli investigatori che le informazioni fossero rivendute o passassero direttamente a qualche azienda concorrente all’ombra della Grande Muraglia se non, addirittura, a più Case costruttrici affamate di tecnologia occidentale.[!BANNER]
Nulla ancora è stato provato, anche perché non sarà facile ricostruire i meccanismi di questo vero e proprio caso di spionaggio industriale degno di un film di James Bond.
Il funzionario Renault licenziato dall’azienda per questa vicenda ha sporto denuncia verso i suoi ex datori di lavoro proclamandosi innocente e asserendo che non esiste alcuna prova della sua colpevolezza. Senza tali prove, il costruttore rischia grosso. Intanto, dal quartier generale transalpino si prosegue nella ricerca e nello sviluppo di auto a emissioni zero.
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