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Sorpassometro SV3: come funziona il nuovo dispositivo contro i sorpassi vietati

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 20 ago 2025
Sorpassometro SV3: come funziona il nuovo dispositivo contro i sorpassi vietati
Il sorpassometro SV3 rileva i sorpassi vietati con sensori e telecamere. Scopri dove è attivo, come funziona e le sanzioni previste.

Quando si parla di sicurezza stradale sulle nostre strade, la tecnologia continua a fare passi da gigante. L’ultima novità che promette di rivoluzionare il modo in cui vengono controllati i comportamenti più pericolosi al volante si chiama sorpassometro, uno strumento destinato a far parlare di sé non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra gli automobilisti che percorrono ogni giorno i tratti più insidiosi della rete viaria italiana. In un contesto dove la prevenzione è diventata la parola d’ordine, il nuovo sistema, denominato ufficialmente SV3, rappresenta una risposta concreta e innovativa alle esigenze di monitoraggio e sanzione delle manovre di sorpasso vietato, spesso causa di incidenti anche gravissimi.

A differenza dei tradizionali autovelox e tutor, che si limitano a rilevare la velocità, il sorpassometro punta dritto al cuore di una delle criticità più sentite dagli utenti della strada: i sorpassi azzardati. E qui entra in gioco la tecnologia di ultima generazione. Il sistema si basa su una combinazione sofisticata di sensori asfalto e telecamere monitoraggio, capaci di cogliere ogni dettaglio della manovra. I sensori, invisibili ma attentissimi, sono posizionati sotto il manto stradale e registrano il passaggio dei veicoli, mentre le telecamere, sempre vigili, documentano l’eventuale infrazione in tempo reale. Non si scappa: quando un automobilista effettua un sorpasso vietato, viene automaticamente generato un filmato di 15 secondi, una vera e propria “prova regina” che viene trasmessa alle autorità competenti.

Ma attenzione, non si tratta di una tecnologia installata a caso lungo le strade: l’autorizzazione prefetto è un passaggio obbligato. Il sorpassometro viene collocato solo dopo un’attenta valutazione dei tratti stradali più a rischio, quelli dove le statistiche parlano chiaro: curve cieche, dossi, rettilinei dove la tentazione di superare può trasformarsi in tragedia. In queste zone, la presenza del SV3 diventa un vero e proprio deterrente, una sentinella silenziosa che vigila e scoraggia comportamenti pericolosi.

Il caso di Acquappesa, piccolo centro in provincia di Cosenza, è emblematico: dal 4 agosto, sulla celebre SS18, il sorpassometro è già operativo e i primi risultati non si sono fatti attendere. Gli automobilisti sanno che qui non si scherza: chi viene pizzicato a infrangere il divieto di sorpasso si vede recapitare a casa una delle temute multe sorpasso. E non si tratta di sanzioni simboliche: si parte da 42 euro nei centri abitati, si sale a 173 euro e si può arrivare fino a 345 euro fuori città. Ma il vero colpo di grazia arriva nei casi più gravi, come il sorpasso in curva o la guida contromano: qui le multe possono superare i 600 euro, con la sospensione della patente e la decurtazione fino a 10 punti patente.

Quello che rende il sorpassometro così efficace non è solo la sua capacità di cogliere l’infrazione, ma anche la trasparenza della procedura. Gli automobilisti, infatti, mantengono sempre il diritto di verificare la regolarità dell’impianto e, se ritengono di aver subito un’ingiustizia, possono presentare ricorso: 30 giorni al Giudice di Pace o 60 giorni al Prefetto. Un equilibrio perfetto tra rigore e garanzie per il cittadino.

Non è un caso che l’introduzione del SV3 avvenga in un momento di particolare attenzione verso la sicurezza stradale. Ogni estate, con l’esodo vacanziero, le nostre strade si riempiono e il rischio di incidenti cresce esponenzialmente. Proprio per questo, dispositivi come il sorpassometro rappresentano una risposta concreta, capace di unire tecnologia e prevenzione. E se da un lato la presenza di sensori asfalto e telecamere monitoraggio può sembrare invasiva, dall’altro non si può negare che l’obiettivo finale sia quello di salvare vite umane e rendere le nostre strade più sicure per tutti.

Guardando al futuro, è facile prevedere che il sorpassometro sarà sempre più presente sulle arterie a rischio, grazie anche alla possibilità di essere installato solo dove davvero serve, previa autorizzazione prefetto. E mentre ad Acquappesa e sulla SS18 gli automobilisti hanno già imparato a fare i conti con le nuove regole, il messaggio è chiaro: il tempo delle manovre azzardate e delle scuse è finito. Con il SV3, la sicurezza stradale non è più solo uno slogan, ma una realtà tangibile, fatta di tecnologia, controlli rigorosi e, soprattutto, rispetto per la vita.

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