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Skoda fa rinascere un mito: la 1000 MBX torna in chiave elettrica

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 24 ott 2025
Skoda fa rinascere un mito: la 1000 MBX torna in chiave elettrica
Il team design di Škoda rivisita la 1000 MBX in chiave Modern Solid: concept digitale con porte posteriori inverse, panca anteriore, sospensioni ad aria e plancia in vetro.

C’è chi dice che il passato non ritorni mai, ma Skoda sembra avere idee molto diverse, almeno quando si tratta di icone a quattro ruote. E così, mentre il mondo dell’auto si interroga su come sarà la mobilità del domani, il marchio ceco rispolvera la magia degli anni ’60 con un’operazione che sa di nostalgia, ma anche di futuro. La protagonista? La leggendaria 1000 MBX, che torna a far parlare di sé grazie a un concept digitale capace di far battere il cuore agli appassionati di ieri e di oggi. Ma attenzione: qui non si tratta solo di un revival fine a sé stesso, bensì di un esercizio di stile che guarda avanti, strizzando l’occhio a chi sogna una coupé compatta elettrica, elegante e fuori dagli schemi.

Difficile restare indifferenti davanti alla silhouette senza tempo di questa reinterpretazione, che si inserisce nella serie Icons Get a Makeover, un vero e proprio laboratorio creativo dove le idee possono correre libere, senza i vincoli – spesso soffocanti – della produzione di serie. In appena quattro settimane, il team di designer ha messo in campo tutta la propria maestria per dar vita a una vettura che, pur rimanendo fedele allo spirito originale, introduce soluzioni moderne e sorprendenti. Il risultato? Un mix di design retrò e tecnologia all’avanguardia che sembra fatto apposta per dividere gli animi: da una parte chi applaude all’innovazione, dall’altra i puristi che storcono il naso davanti a certe scelte audaci.

La 1000 MBX originale, prodotta tra il 1966 e il 1969 in soli 1.403 esemplari, è da sempre una rarità assoluta per collezionisti e amanti delle auto d’epoca. La sua variante 1100 MBX, ancora più esclusiva, ha visto la luce in appena 1.114 unità. Queste vetture si distinguevano per il motore posteriore, la trazione posteriore e soprattutto per l’assenza del montante centrale, il celebre “montante B”, un tratto distintivo che la reinterpretazione moderna non ha voluto abbandonare. Anzi, è proprio da qui che nasce la magia: la linea pulita e filante si fonde con dettagli contemporanei, in un gioco di equilibri che conquista al primo sguardo.

Dietro le quinte di questo progetto ci sono nomi che meritano di essere ricordati. Il design degli esterni porta la firma di Antti Savio, mentre gli interni sono frutto della creatività di David Stingl. Insieme, hanno saputo mantenere viva l’anima della 1000 MBX, aggiungendo però quel tocco di modernità che fa la differenza. Tra le novità più intriganti spiccano le porte posteriori ad apertura controvento – un omaggio alla Mazda RX-8 – e la scelta di una panca anteriore al posto dei classici sedili separati, una soluzione che richiama alla memoria le atmosfere delle grandi berline americane del passato. Ma non è tutto: i sedili posteriori ribaltabili, ispirati alle poltrone di un cinema, promettono comfort e versatilità, mentre la plancia ovale in vetro rappresenta un vero colpo d’occhio, destinato a lasciare il segno.

E poi ci sono le sospensioni ad aria, una chicca tecnica che porta la 1000 MBX nel terzo millennio. Regolabili in altezza, queste sospensioni permettono di adattare la vettura a ogni esigenza, sia in termini di guida che di stile. Una soluzione che non mancherà di far discutere, ma che testimonia la volontà di Skoda di non accontentarsi della semplice nostalgia, ma di proporre una visione realmente proiettata verso il futuro. In questo contesto, il linguaggio stilistico Modern Solid trova la sua espressione più compiuta: linee pulite, superfici solide e una sensazione di robustezza che trasmette sicurezza e modernità.

Non sorprende che le reazioni al concept siano state tutt’altro che unanimi. Da un lato, c’è chi apprezza il coraggio di Skoda nel rileggere la propria storia senza paura di osare, valorizzando il proprio heritage e aprendo la strada a nuove interpretazioni. Dall’altro, non mancano le critiche di chi vede in questo progetto poco più di un esercizio di stile, difficilmente traducibile in una vettura di serie. Le soluzioni adottate – dalla panca anteriore alle sospensioni ad aria – dividono gli appassionati tra chi sogna una produzione di nicchia e chi, invece, preferisce restare ancorato alle tradizioni.

La verità, forse, sta nel mezzo. La serie Icons Get a Makeover, che ha già visto la reinterpretazione della 110 R coupé, rappresenta per Skoda una palestra di idee dove sperimentare senza paura di sbagliare. Un modo per dialogare con il passato e, allo stesso tempo, raccogliere feedback preziosi che potrebbero influenzare le scelte di domani. Il concept della 1000 MBX elettrica resta, per ora, un ponte ideale tra un passato glorioso e un futuro ancora tutto da scrivere. Ma una cosa è certa: la passione per le auto, quella vera, non conosce confini temporali. E chissà che un giorno questa visione non possa davvero prendere vita sulle strade di domani, trasformando un sogno in realtà.

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