Sharing for Caring: la mobilità autonoma inclusiva del Politecnico di Milano
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Quando si parla di mobilità autonoma, spesso si pensa a tecnologie futuristiche destinate a rivoluzionare il traffico nelle grandi metropoli. Eppure, c’è chi ha scelto di guardare oltre, portando l’innovazione dove ce n’è più bisogno: nei territori dimenticati, tra le persone più vulnerabili. Il progetto Sharing for Caring, sviluppato dal Politecnico di Milano, è la prova concreta di come la tecnologia possa diventare alleata dell’inclusione sociale, trasformando la mobilità in un vero e proprio strumento di emancipazione per anziani e persone con fragilità.
Il cuore pulsante di questa iniziativa è una Fiat 500 elettrica che, grazie alla sofisticata tecnologia AIDA (Artificial Intelligence Driving Autonomous), si trasforma in una navetta senza conducente capace di accompagnare gli utenti tra le mura domestiche e i servizi essenziali, come farmacie e supermercati. Non si tratta di una semplice dimostrazione tecnica, ma di una visione concreta: portare la mobilità là dove il trasporto pubblico tradizionale arranca, soprattutto nelle aree periferiche e montane.
La scelta della Fiat 500 elettrica nella versione 3+1 non è casuale: la presenza della porta laterale posteriore rappresenta un dettaglio che fa la differenza, consentendo un accesso facilitato a chi ha limitazioni motorie. In un settore spesso dominato da soluzioni standardizzate, questo piccolo grande accorgimento è la testimonianza di un approccio che mette davvero la persona al centro.
Il design stesso del veicolo si ispira al Kintsugi, l’antica arte giapponese che ripara le ceramiche rotte con l’oro. Una scelta che va ben oltre l’estetica, diventando una potente metafora: le “crepe” della società, rappresentate dalle fragilità individuali, possono essere valorizzate e trasformate in risorse preziose. Così, la mobilità autonoma diventa non solo un mezzo di trasporto, ma anche un simbolo di rinascita e dignità.
A rendere possibile questo salto di qualità è il lavoro sinergico del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST), con il prezioso sostegno della Fondazione Ico Falck, della Fondazione Politecnico di Milano e il contributo tecnologico di Cisco Italia. Un ecosistema virtuoso che dimostra come pubblico e privato possano collaborare per generare valore sociale. La stessa Regione Lombardia ha riconosciuto la portata strategica del progetto, aprendo la strada a una possibile espansione su scala regionale e nazionale.
Non è un caso che Sharing for Caring sia stato pensato per essere replicabile: la sua forza sta nella semplicità e nell’adattabilità. In contesti dove i servizi a chiamata tradizionali risultano economicamente insostenibili, questa soluzione offre un’alternativa efficiente, sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’obiettivo? Restituire autonomia e qualità della vita a chi, troppo spesso, è costretto a dipendere dagli altri anche per le necessità più elementari.
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