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Scoperta maxi truffa legata all'importazione di auto di lusso

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 2 giu 2025
Scoperta maxi truffa legata all'importazione di auto di lusso
Una rete smascherata per frodi sull'importazione di auto di lusso: evasi 250.000 euro di IVA. Dettagli sull'inchiesta della Procura di Cassino.

Cinque persone sono state indagate e otto vetture di prestigio, tra cui una Lamborghini Urus, sono state sequestrate nell’ambito di un’indagine che ha smantellato un sofisticato sistema di frode fiscale legato all’importazione auto di alta gamma. La Procura di Cassino ha portato alla luce un giro d’affari di 1,25 milioni di euro in auto di lusso, con un’evasione di IVA pari a 250.000 euro. L’operazione sottolinea come la criminalità organizzata sia capace di sfruttare le falle normative per massimizzare i profitti, danneggiando sia il mercato regolare che le casse dello Stato.

L’indagine, avviata nel 2021, ha rivelato un meccanismo ben oliato che utilizzava passaggi transnazionali attraverso Paesi come Germania, Lettonia e Spagna. Questi transiti consentivano al gruppo di eludere il pagamento dell’IVA su veicoli di fascia premium. Le attività illecite si concentravano principalmente nella provincia di Frosinone, con una base logistica individuata in un bar a Pontecorvo. Tuttavia, la rete si estendeva anche a località come Roccasecca, Castrocielo, Benevento, Lariano e Roma. Il sistema prevedeva transazioni fittizie e documentazioni false, strumenti fondamentali per aggirare la normativa italiana sull’importazione di veicoli.

Il sequestro di beni è stato imponente: oltre ai veicoli, sono stati bloccati 57 conti bancari e confiscati beni di valore come quadri e denaro contante. Questa azione rappresenta un duro colpo per il gruppo criminale, che si avvaleva di una struttura organizzativa sofisticata e capillare. Secondo il procuratore capo Carlo Fucci, ulteriori dettagli sull’operazione verranno resi noti nelle prossime settimane, segno che le indagini sono ancora in corso.

Questo caso rappresenta un esempio lampante di come le frodi fiscali legate all’importazione auto non solo penalizzino l’erario, ma alterino anche la competitività del mercato automobilistico. Le truffe IVA sono un fenomeno in crescita, soprattutto nel settore delle auto di lusso, dove i margini di profitto elevati incentivano comportamenti illeciti. Le autorità competenti sottolineano la necessità di rafforzare i controlli doganali e di implementare sistemi di verifica più stringenti per contrastare queste pratiche fraudolente.

La provincia di Frosinone si è rivelata un epicentro per queste attività, evidenziando come il territorio sia stato sfruttato come snodo strategico per operazioni illegali. La collaborazione tra forze dell’ordine e magistratura è stata cruciale per smantellare questa rete, ma il caso mette in luce anche le difficoltà strutturali che ancora permangono nel monitoraggio delle transazioni internazionali.

In conclusione, questa indagine non solo ha permesso di bloccare un giro d’affari illecito, ma ha anche posto l’accento sulla necessità di un approccio più incisivo nella lotta alle frodi fiscali. L’operazione della Procura di Cassino rappresenta un segnale forte, ma la strada per debellare completamente queste pratiche è ancora lunga. La speranza è che episodi come questo possano fungere da monito, stimolando un miglioramento delle normative e dei controlli per proteggere il mercato e i consumatori onesti.

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