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Sicurezza stradale 4.0: come funziona il nuovo dispositivo SafeDrive

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 8 set 2025
Sicurezza stradale 4.0: come funziona il nuovo dispositivo SafeDrive
SafeDrive: il nuovo autovelox intelligente con intelligenza artificiale, tutela della privacy e controllo infrazioni nelle città italiane.

Sulle strade italiane si sta facendo largo una rivoluzione silenziosa, ma destinata a lasciare il segno: la nuova frontiera del controllo stradale si chiama SafeDrive, un dispositivo che promette di cambiare per sempre il modo in cui vengono monitorati i comportamenti degli automobilisti. Non stiamo parlando del solito “occhio elettronico” piazzato a bordo strada, ma di un vero e proprio autovelox intelligente, frutto della costante ricerca e innovazione firmata Sodi Scientifica, azienda che già negli anni Sessanta aveva dato il via alla stagione degli autovelox tradizionali.

Oggi la tecnologia fa un salto quantico: SafeDrive è un concentrato di intelligenza artificiale, sensori a infrarossi e videocamere ad alta risoluzione, in grado di “vedere” ben oltre il semplice superamento dei limiti di velocità. Immaginate un sistema capace di scrutare all’interno dell’abitacolo, distinguere con precisione chi guida con il cellulare in mano, chi non allaccia la cintura o chi si distrae digitando messaggi: ecco, questa non è più fantascienza, ma la realtà che si sta affacciando sulle nostre strade.

Il cuore pulsante di SafeDrive è la sua sofisticata intelligenza artificiale, programmata per individuare in tempo reale una vasta gamma di infrazioni. Non appena il sistema rileva un comportamento scorretto, entra in gioco una delle sue funzioni più avanzate: la lettura automatica della targa tramite tecnologia OCR. Un processo fulmineo, che consente di associare immediatamente l’infrazione al veicolo, senza margini di errore e senza lasciare spazio a dubbi interpretativi.

La generazione delle sanzioni diventa così automatica e puntuale: il software non solo rileva l’irregolarità, ma produce la documentazione necessaria per contestare la violazione, allegando immagini nitide anche in condizioni di scarsa visibilità. Un aspetto che farà sicuramente discutere, ma che garantisce un livello di sicurezza stradale mai visto prima, con l’obiettivo dichiarato di ridurre drasticamente il numero di incidenti dovuti a distrazioni e comportamenti imprudenti.

Naturalmente, l’introduzione di un sistema così invasivo solleva non poche perplessità sul fronte della privacy. Qui, la risposta degli sviluppatori è chiara: le immagini acquisite vengono elaborate in modo da oscurare parzialmente i volti, limitando l’utilizzo dei dati alla sola finalità sanzionatoria. Una soluzione che cerca di trovare il giusto equilibrio tra la necessità di tutelare la collettività e il rispetto della sfera personale degli automobilisti, pur lasciando aperto il dibattito su quanto sia accettabile spingersi in là in nome della sicurezza.

Dal punto di vista pratico, SafeDrive si distingue anche per la sua straordinaria flessibilità di installazione. Il dispositivo può essere montato su pali, portali o strutture urbane di vario tipo, adattandosi perfettamente alle esigenze dei singoli comuni. Particolarmente efficace nelle aree urbane dove il limite di velocità non supera i 70 km/h, questo autovelox intelligente si propone come alleato insostituibile per le amministrazioni locali, che possono scegliere soluzioni “chiavi in mano” complete di hardware e gestione delle sanzioni.

Un dettaglio non da poco, soprattutto in tempi in cui la gestione delle risorse pubbliche richiede efficienza e rapidità. Grazie all’integrazione tra tecnologia e processi amministrativi, Sodi Scientifica offre agli enti locali la possibilità di ottimizzare i costi, incrementare le entrate derivanti dalle multe e, al tempo stesso, contribuire in modo concreto alla riduzione delle infrazioni. Un circolo virtuoso che promette di portare benefici tangibili sia in termini di sicurezza stradale che di sostenibilità economica.

Ma come spesso accade quando si introducono strumenti di controllo così avanzati, il dibattito pubblico si accende. Da una parte ci sono i sostenitori della “tolleranza zero” sulle infrazioni, convinti che solo la certezza della pena possa dissuadere comportamenti pericolosi; dall’altra, i critici che temono una deriva verso la “società del controllo”, dove ogni gesto viene registrato e analizzato. Eppure, il trend sembra ormai tracciato: un numero crescente di amministrazioni sta valutando l’adozione di SafeDrive, consapevoli che la posta in gioco è alta e che il futuro della mobilità passa anche attraverso l’innovazione tecnologica.

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