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Auto con più di 10 anni? In arrivo la revisione annuale

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 19 lug 2025
Auto con più di 10 anni? In arrivo la revisione annuale
La Commissione UE propone la revisione auto annuale per veicoli oltre i 10 anni: sicurezza, costi e impatto per automobilisti e ambiente. Tutte le novità.

Una vera e propria rivoluzione potrebbe presto abbattersi sulle abitudini degli automobilisti italiani ed europei: la revisione auto annuale per tutti i veicoli con più di dieci anni di età è la nuova proposta sul tavolo della Commissione Europea. Se la misura dovesse andare in porto, cambierebbe le carte in tavola per milioni di cittadini, con effetti diretti non solo sulle tasche dei proprietari, ma anche – e soprattutto – sulla sicurezza stradale. Una mossa che si inserisce a pieno titolo nella strategia Vision Zero, l’ambizioso progetto dell’Unione Europea che punta ad azzerare i decessi sulle strade entro il 2050.

Al momento, la normativa italiana prevede che la prima revisione venga effettuata a quattro anni dall’immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. Ma il vento che soffia da Bruxelles promette di stravolgere questo schema: con la nuova proposta, chi possiede un’auto che ha superato il decennio dovrebbe presentarsi in officina una volta all’anno, riducendo di fatto della metà gli attuali intervalli. Una misura che nasce dall’esigenza di rispondere all’inevitabile invecchiamento del parco auto anziano, fenomeno particolarmente accentuato nel nostro Paese, dove l’età media dei veicoli continua a salire senza sosta.

La logica che muove questa iniziativa è chiara: più i veicoli in circolazione invecchiano, maggiori sono i rischi di guasti improvvisi, malfunzionamenti tecnici e, di conseguenza, incidenti. Non è un caso che la Commissione Europea abbia inserito questa proposta nel pacchetto di misure per raggiungere gli obiettivi di Vision Zero. Secondo le stime, controlli più frequenti potrebbero salvare fino a 7.000 vite e prevenire oltre 65.000 incidenti gravi nei prossimi trent’anni, incidendo in modo significativo sul numero, ancora troppo elevato, dei 19.800 decessi registrati sulle strade europee nel 2024.

Non si tratta solo di una questione di sicurezza: i veicoli più datati sono spesso responsabili di una quota rilevante di emissioni inquinanti. Un’auto che ha superato la soglia dei dieci anni, infatti, tende a produrre più sostanze nocive rispetto ai modelli più recenti, contribuendo all’inquinamento atmosferico e aggravando le problematiche ambientali. Effettuare controlli annuali consentirebbe di individuare tempestivamente anomalie e inefficienze, con benefici tangibili non solo per chi si trova al volante, ma anche per la collettività e l’ambiente.

Eppure, come spesso accade, non è tutto oro quel che luccica. Il rovescio della medaglia riguarda i costi revisione, che rischiano di diventare un vero e proprio salasso per molte famiglie. Oggi, il prezzo di una revisione in Italia oscilla tra i 45 euro presso la Motorizzazione Civile e i 78,75 euro nelle officine autorizzate. Se la frequenza dovesse diventare annuale, la spesa raddoppierebbe, colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione, spesso costrette a tenere in vita veicoli datati per necessità economiche e impossibilitate a sostituirli con modelli più nuovi e sicuri.

Non sorprende, quindi, che le associazioni dei consumatori abbiano già alzato la voce, manifestando preoccupazione per un possibile aggravio economico che rischia di mettere in difficoltà chi già fatica a far quadrare i conti. Tra le proposte sul tavolo, si fa strada l’ipotesi di introdurre incentivi o agevolazioni per alleggerire il peso della nuova normativa sui proprietari di auto vecchie ma ancora efficienti. Un compromesso che potrebbe permettere di conciliare l’esigenza di tutelare la sicurezza stradale con quella di non gravare ulteriormente sui bilanci familiari, soprattutto in un periodo storico caratterizzato da forte incertezza economica.

In questo scenario, la discussione si sposta ora nelle aule del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione, dove si preannuncia un acceso dibattito tra chi sostiene la necessità di innalzare i livelli di sicurezza e chi, invece, teme che la misura possa tradursi in un’ulteriore penalizzazione per i cittadini. Del resto, il tema della revisione auto non è solo una questione tecnica, ma un vero e proprio banco di prova per la capacità delle istituzioni di bilanciare tutela collettiva e giustizia sociale.

In attesa di conoscere l’esito del confronto, una cosa è certa: il futuro della mobilità europea si giocherà anche sulla capacità di affrontare il problema del parco auto anziano e delle emissioni inquinanti con soluzioni che siano efficaci, eque e sostenibili. Un equilibrio difficile, ma necessario, per garantire strade più sicure, aria più pulita e una mobilità davvero a misura di cittadino.

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