Questa Porsche Boxster S 718 è una macchina da cinema
Nel cuore pulsante dell’innovazione automobilistica, dove la passione per la tecnica incontra la creatività visiva, prende forma una storia che merita di essere raccontata: la trasformazione di una Porsche in un’autentica “camera car” per riprese cinematografiche. Non una supercar qualsiasi, ma la Boxster S 718, scelta non solo per le sue indiscusse doti dinamiche, ma per quella capacità tutta tedesca di coniugare agilità e precisione con una sorprendente versatilità tecnica. È a Leipzig, tra i reparti produttivi dello storico stabilimento, che nove giovani apprendisti si sono messi alla prova in un progetto che ha il sapore della sfida e il profumo della tradizione reinterpretata.
Chi conosce la Porsche sa bene quanto il marchio abbia sempre puntato sull’innovazione senza mai tradire la propria anima sportiva. In questo caso, la Boxster S 718 del 2017 diventa la tela su cui disegnare una soluzione che rompe gli schemi: una Camera Car compatta, reattiva, perfetta per seguire con precisione millimetrica le evoluzioni dei protagonisti su strada. Non è solo una questione di motore centrale o di bilanciamento dei pesi, ma di un approccio ingegneristico che non lascia nulla al caso e trasforma ogni dettaglio in un’opportunità per spingersi oltre i limiti convenzionali.
Il vero colpo di genio? La riconversione del vano bagagli anteriore in una postazione protetta per l’operatore video. Un’idea che sembra semplice solo a chi non ha mai messo mano a una Porsche: qui ogni grammo conta, ogni centimetro è studiato per ottimizzare la distribuzione dei pesi e garantire una guidabilità senza compromessi, anche quando la velocità sale e la strada si fa impegnativa. In questo scenario, la sicurezza non è un accessorio, ma un pilastro imprescindibile: roll bar rinforzato, sistemi di ancoraggio su misura e soluzioni pensate per permettere all’operatore di protendersi dall’abitacolo senza mai perdere il controllo della situazione.
La Camera Car nata a Leipzig non si limita a replicare quanto già visto nel settore. Mentre altrove si opta per veicoli pesanti o rimorchi che penalizzano la manovrabilità, qui si è scelto di scommettere sulla leggerezza e sulla rapidità di risposta. Il risultato? Una vettura che si muove con la stessa disinvoltura di un atleta, capace di infilarsi tra le curve e di restituire immagini dinamiche e coinvolgenti, senza rinunciare alla proverbiale affidabilità tedesca.
Dietro questo progetto, però, non c’è solo la volontà di stupire il pubblico o di promuovere il marchio. C’è un percorso formativo che coinvolge i nove apprendisti selezionati per l’iniziativa, chiamati a mettere in campo competenze che spaziano dalla meccanica tradizionale alle più moderne tecniche di ripresa cinematografica. Il tutto sotto l’occhio vigile degli ingegneri dello stabilimento di Leipzig, custodi di un sapere che si tramanda e si rinnova a ogni generazione.
Un aspetto da non sottovalutare riguarda le procedure di sicurezza: lavorare in posizioni non convenzionali, magari protendendosi dall’abitacolo per cogliere l’inquadratura perfetta, impone il rispetto di protocolli rigorosi, soprattutto quando le riprese si svolgono su strade pubbliche o in presenza di altri veicoli. Qui, ogni dettaglio è studiato per garantire la massima protezione, senza mai sacrificare la qualità del risultato finale.
Questa Boxster S 718 trasformata rappresenta molto più di una semplice vettura da riprese: è un vero e proprio laboratorio mobile, un banco di prova per soluzioni tecniche che potrebbero trovare applicazione in altri ambiti della mobilità e della comunicazione. L’auto diventa così il simbolo di un approccio che vede nella contaminazione tra performance, ingegneria e creatività visiva la chiave per raccontare e rafforzare l’identità di un marchio leggendario come Porsche.
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