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Quanto è peggiorata la batteria di una elettrica dopo 170.000 km: la sorpresa

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 17 lug 2025
Quanto è peggiorata la batteria di una elettrica dopo 170.000 km: la sorpresa
Il test ADAC sulla Volkswagen ID 3 mostra solo il 9% di perdita batteria in 172.000 km, confermando l'affidabilità delle auto elettriche nel tempo

In un mondo dove la mobilità elettrica si fa largo tra dubbi e pregiudizi, c’è chi sceglie la strada dei fatti per ribaltare i luoghi comuni. È il caso della Volkswagen ID 3, protagonista di un test che, più che una semplice prova su strada, è una vera e propria maratona della resistenza. Sotto la lente d’ingrandimento dell’illustre test ADAC, la compatta tedesca ha macinato ben 172.000 chilometri in quattro anni, dimostrando come la batteria sia tutt’altro che il tallone d’Achille delle auto elettriche.

Non è solo una questione di numeri, ma di affidabilità concreta. La durata batteria di questa ID 3 ha stupito anche i più scettici: dopo un utilizzo intenso, fatto di numerose ricariche e condizioni d’uso tutt’altro che favorevoli, la perdita di capacità si è fermata a un modesto 9%. In termini pratici, questo significa appena 13 chilometri di autonomia in meno rispetto ai valori di partenza, una differenza praticamente impercettibile per l’automobilista medio. Una prestazione che va ben oltre le promesse della casa madre, che garantisce almeno il 70% della capacità originale dopo 160.000 chilometri o dieci anni.

Segno di affidabilità

Se si guarda ai dati raccolti durante la prova, emerge con forza l’efficacia del sistema di gestione termica ed elettronica sviluppato da Volkswagen. Già a 21.700 chilometri, la capacità residua della batteria era al 96%, per poi scendere al 91% dopo 145.800 chilometri, seguendo una curva di invecchiamento regolare e prevedibile, senza quei cali improvvisi che tanto preoccupano chi si avvicina per la prima volta alla mobilità elettrica. In questo scenario, la parola chiave è affidabilità: la ID 3 ha dimostrato di poter mantenere prestazioni costanti, anche dopo anni di utilizzo e chilometri macinati su ogni tipo di percorso.

Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è il ruolo degli aggiornamenti software. Nel corso del test, Volkswagen ha rilasciato diversi update che hanno permesso di migliorare sensibilmente l’efficienza energetica del veicolo. I dati di laboratorio parlano chiaro: il consumo è passato da 3,11 a 3,40 miglia per kWh, mentre nell’uso quotidiano la media si è attestata su 2,70 miglia per kWh. Un salto di qualità che si traduce in minori costi di gestione e una maggiore autonomia, due fattori decisivi per chi sceglie di affidarsi a un’auto elettrica.

La ricarica veloce

Non meno importante è il capitolo della ricarica veloce. Nel corso dei quattro anni di test, la potenza massima di ricarica della ID 3 è salita da 125 a 160 kW, riducendo in modo significativo i tempi di sosta alle colonnine. Un vantaggio concreto, che contribuisce a rendere l’esperienza di utilizzo delle auto elettriche sempre più simile – se non superiore – a quella delle vetture tradizionali. E se si pensa che la batteria è stata sottoposta a cicli di ricarica completi e a condizioni di utilizzo particolarmente impegnative, il risultato appare ancora più sorprendente.

Il test ADAC non si è limitato a verificare la tenuta della batteria, ma ha anche contribuito a sfatare uno dei miti più duri a morire nel mondo dell’auto: quello della presunta obsolescenza precoce degli accumulatori. I dati raccolti, infatti, dimostrano che le batterie delle auto elettriche moderne sono in grado di mantenere prestazioni elevate per molti anni, ben oltre le aspettative e le garanzie ufficiali. E non è tutto: l’ADAC ha annunciato l’intenzione di proseguire l’esperimento fino a quota 250.000 chilometri, per fornire un quadro ancora più completo e dettagliato sulla reale resistenza degli accumulatori.

Quello che emerge

Quello che emerge da questa lunga maratona su strada è un messaggio chiaro: la Volkswagen ID 3 non solo regge il confronto con le auto tradizionali, ma segna un punto di svolta nella percezione della mobilità elettrica. Con il continuo affinamento delle tecnologie e l’arrivo di nuovi aggiornamenti software, la durata batteria diventa un vero e proprio punto di forza, su cui costruire il futuro dell’auto. Un futuro dove affidabilità e prestazioni vanno di pari passo, lasciando finalmente alle spalle i vecchi pregiudizi.

In definitiva, la prova sul campo della ID 3 – forte dei dati forniti dal test ADAC – segna una svolta nella narrazione sull’auto elettrica. Le batterie, grazie a sistemi di gestione avanzati e a una ricarica veloce sempre più efficiente, si confermano longeve e performanti. La Volkswagen ID 3 si candida così a diventare il simbolo di una nuova era, dove la mobilità elettrica non è più una scommessa, ma una realtà solida e affidabile, pronta a conquistare anche i più scettici.

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