Stellantis volta pagina: addio cinghia, nuova era per il PureTech
Quando si parla di motori moderni e di strategie industriali che mirano a riconquistare la fiducia degli automobilisti, non si può non guardare con attenzione alle ultime mosse di Stellantis. Il gruppo automobilistico, che riunisce alcuni tra i marchi più amati d’Europa, si trova oggi a un bivio decisivo per il futuro del suo iconico PureTech tre cilindri. Una scelta che va ben oltre la semplice evoluzione tecnica, ma si traduce in una vera e propria sfida reputazionale, dopo anni in cui la percezione di affidabilità del motore 12 è stata messa a dura prova.
Negli ultimi anni, infatti, le cronache del settore sono state spesso dominate dalle difficoltà tecniche legate alla distribuzione: la famosa cinghia a bagno d’olio, pensata per ridurre attriti e migliorare l’efficienza, si è trasformata in un vero e proprio tallone d’Achille. I casi di usura prematura e i costi di manutenzione imprevisti hanno sollevato più di un sopracciglio tra i proprietari di Peugeot, Citroën, Opel e DS. Ma oggi la risposta di Stellantis non si fa attendere: il cambio di passo è netto, con l’introduzione della catena di distribuzione nella nuova generazione del motore, a partire dal 2023. Una scelta che sa di svolta, capace di rassicurare sia i clienti affezionati sia chi, finora, ha guardato con sospetto alle motorizzazioni del gruppo.
La nuova catena di distribuzione rappresenta non solo un salto tecnologico, ma anche una presa di posizione chiara: l’obiettivo è archiviare definitivamente le incertezze del passato, offrendo un componente più robusto e duraturo, in grado di resistere alle sollecitazioni tipiche dei percorsi urbani e delle lunghe percorrenze. Un segnale forte, soprattutto per chi fa della durata e della riduzione dei costi di gestione un criterio fondamentale nella scelta dell’auto.
Non è tutto: Stellantis ha deciso di puntare su una garanzia estesa che, con coperture fino a 10 anni o 180.000 km, si propone di restituire serenità agli automobilisti. Un’iniziativa che va letta come una promessa di affidabilità, ma anche come un impegno concreto verso la trasparenza e la tutela del cliente. In un mercato sempre più attento ai dettagli e alle garanzie post-vendita, questa mossa assume un valore strategico: non solo si riduce la paura dell’imprevisto, ma si costruisce una relazione di fiducia che, nel tempo, può fare la differenza nella scelta tra un marchio e l’altro.
Nel cuore della gamma Stellantis, il PureTech rimane protagonista indiscusso, specialmente nelle versioni mild hybrid da 110 e 145 CV. Modelli come Peugeot 208 e 2008, Citroën C3 e C5 Aircross, Opel Grandland e Peugeot 5008 continuano a puntare su questo motore, che ha saputo conquistare il pubblico grazie a consumi contenuti e a una guidabilità brillante, perfetta per la città ma capace di sorprendere anche su percorsi extraurbani. La scelta della tecnologia mild hybrid consente di coniugare efficienza e rispetto per l’ambiente, rispondendo alle esigenze di chi vuole risparmiare senza rinunciare alle prestazioni.
La partita, però, non si gioca solo sulla tecnica. Come spesso accade nel mondo dell’auto, la reputazione si costruisce giorno dopo giorno, anche attraverso una comunicazione post-vendita puntuale e coerente. Gli analisti avvertono: per riconquistare davvero la fiducia del mercato, non basta intervenire sui componenti o estendere le garanzie. Serve una presenza costante, un dialogo trasparente con la clientela e la capacità di dimostrare, nel tempo, che le scelte fatte oggi porteranno benefici tangibili domani.
Certo, la transizione dalla cinghia alla catena di distribuzione comporta sfide non indifferenti in termini di costi di sviluppo, peso e complessità costruttiva. Ma, come insegnano le storie di successo del settore, investire sulla qualità e sulla longevità del prodotto è spesso la chiave per consolidare la fedeltà dei clienti e rafforzare il valore residuo delle vetture.
Guardando al futuro, la nuova generazione di motore 12 attesa entro il 2026 dovrà dimostrare di aver imparato dagli errori del passato, offrendo soluzioni concrete e affidabili. Il mercato, dal canto suo, continuerà a osservare con attenzione come queste scelte influenzeranno i costi di gestione, la percezione dei marchi e, soprattutto, la soddisfazione degli automobilisti. In un’epoca di transizione verso l’elettrificazione, mantenere motori termici all’altezza delle aspettative è più che mai fondamentale per coprire quei segmenti dove l’elettrico fatica ancora a imporsi. E Stellantis, con il suo PureTech rinnovato, sembra pronta a raccogliere la sfida.
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