Project V, la prima Caterham elettrica mette alla prova i puristi
Quando si parla di leggerezza e piacere di guida, il pensiero corre subito a un nome: Caterham. Ma cosa succede quando questa icona della sportività britannica decide di affacciarsi nel mondo della mobilità elettrica? Nasce così la Project V, un prototipo che incarna la sfida più audace mai affrontata dal costruttore d’oltremanica. Un progetto che non si limita a rincorrere le mode, ma intende ridefinire i parametri di riferimento delle coupé sportive a zero emissioni. Sotto la pelle filante della Project V pulsa un cuore tutto nuovo, dove ogni dettaglio tecnico è stato pensato per esaltare il DNA della casa, senza compromessi.
Elettrica sì, ma senza rinunciare all’anima leggera che ha reso leggendaria la piccola factory inglese. Non è un caso se il peso complessivo della vettura si ferma a soli 1.190 kg, un valore che fa tremare i polsi se si pensa alle concorrenti, spesso appesantite dalle batterie. La scelta di puntare su materiali compositi, come il telaio in fibra di carbonio, non è solo una dichiarazione d’intenti ma un vero e proprio manifesto di quella filosofia costruttiva che da sempre distingue Caterham. Il debutto ufficiale è fissato per il 9 gennaio 2026 al Tokyo Auto Salon, ma per vedere la Project V su strada bisognerà attendere almeno il 2027. Una strategia di lancio che riflette la volontà di non lasciare nulla al caso, in un contesto dove la concorrenza globale si fa sempre più serrata e dove ogni dettaglio può fare la differenza.
Il cuore tecnologico della Project V è rappresentato dalla batteria 55 kWh, una soluzione avanzata che adotta la tecnologia CTP (Cell To Pack) con celle immerse in liquido dielettrico. Questo sistema non solo ottimizza lo scambio termico, ma consente anche di ridurre peso e complessità, eliminando i moduli intermedi che caratterizzano le architetture più tradizionali. Una scelta coraggiosa, pensata per massimizzare l’efficienza e garantire prestazioni di rilievo. Non a caso, l’autonomia dichiarata si attesta intorno ai 400 km, un valore che permette alla Project V di posizionarsi tra le sportive elettriche più versatili, adatte tanto all’uso quotidiano quanto alle scorribande fuori porta.
Ma la vera chicca tecnica risiede nell’adozione dell’Yamaha e axle, un’unità motrice sviluppata appositamente per questo modello. Si tratta di un propulsore capace di erogare 268 CV, che permette alla Project V di scattare da 0 a 60 mph in meno di 4,5 secondi. Numeri che raccontano una vettura capace di emozionare, pur restando fedele alla tradizione della guida pura e coinvolgente. L’integrazione tra il motore Yamaha e la piattaforma leggera Caterham promette di offrire un’esperienza di guida senza filtri, dove ogni input del pilota si traduce in una risposta immediata e precisa.
La fase di sviluppo prevede un intenso programma di test durante tutto il 2026. L’obiettivo è duplice: da un lato validare la durabilità della struttura e la gestione termica della batteria CTP, dall’altro verificare il comportamento dell’e axle Yamaha in condizioni reali. Solo così Caterham potrà assicurarsi che la Project V sia all’altezza delle aspettative e in grado di sostenere il confronto con una concorrenza sempre più agguerrita, composta da marchi storici che stanno a loro volta esplorando le potenzialità dell’elettrico, spesso grazie a partnership strategiche consolidate.
Naturalmente, la strada verso la produzione di serie non è priva di ostacoli. La gestione del peso delle batterie rimane una sfida aperta, così come i costi legati all’impiego di materiali compositi avanzati. Non meno rilevante è la necessità di differenziarsi in un segmento che sta rapidamente diventando affollato, dove l’innovazione tecnologica deve sempre andare di pari passo con la capacità di mantenere quella qualità artigianale che ha reso grande il marchio britannico. Restano ancora alcune incognite: il posizionamento di prezzo della versione definitiva, la disponibilità sui mercati europei e asiatici, e soprattutto la capacità di Caterham di scalare la produzione senza perdere la cura quasi sartoriale che caratterizza ogni sua creazione.
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