Porsche in crisi, si pensa al taglio di 3.900 posti di lavoro
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3644838.jpg)
Una vera e propria “tempesta perfetta” si sta abbattendo su Porsche, il prestigioso marchio di Stoccarda, che nel 2025 affronta una delle crisi più severe della sua storia recente. I numeri sono eloquenti: il calo delle vendite Porsche in mercati chiave come Cina e Germania evidenzia una situazione preoccupante, mentre alcuni modelli iconici stanno perdendo il loro smalto. A ciò si aggiungono sfide nella transizione verso l’elettrico, tensioni sui costi e un piano di ristrutturazione interna che prevede significativi tagli al personale.
Le vendite sono in calo
Le vendite dei modelli più noti sono in forte contrazione. La sportiva Cayman ha registrato un crollo del 57%, seguita dai SUV Macan e Cayenne con cali rispettivamente del 33% e 41%. Perfino l’emblematica 911, simbolo dell’eccellenza Porsche, non è immune, segnando un -22%. Tuttavia, in un quadro così cupo, emerge una nota positiva: i modelli elettrici Porsche segnano una crescita. La Taycan, la berlina elettrica, registra un incremento del 20%, mentre la Panamera ibrida segna un +21%. Questo dimostra come l’elettrificazione possa rappresentare una via d’uscita per il brand, sebbene restino significative sfide da affrontare, come l’infrastruttura di ricarica insufficiente e i costi elevati di produzione.
Il mercato automotive globale si sta dimostrando ostile, soprattutto per un marchio premium come Porsche. La Cina, tradizionalmente uno dei mercati più fertili per il brand, sta mostrando segnali di disinteresse, mentre in Germania, patria della casa automobilistica, le difficoltà sono altrettanto marcate. A complicare ulteriormente il quadro, intervengono i dazi statunitensi e un generale raffreddamento della domanda di SUV, segmento chiave per Porsche.
Le mosse per salvare la Casa
Per fronteggiare questa situazione, il management sta considerando strategie coraggiose e, in alcuni casi, controverse. Tra queste, si profila una riduzione temporanea dei listini fino al 20% su alcuni modelli nel mercato tedesco, inclusa la prestigiosa 911. Una scelta che, se da un lato potrebbe stimolare le vendite, dall’altro rischia di intaccare l’esclusività del brand, uno dei pilastri del suo successo. Parallelamente, Porsche accelera il passo sulla transizione elettrica, spinta dal successo della Taycan, ma il percorso richiede ingenti investimenti e una pianificazione accurata.
Sul fronte interno, il piano di ristrutturazione prevede 3.900 esuberi entro il 2029, una decisione dolorosa ma considerata necessaria per adattarsi alle nuove condizioni di mercato. Il futuro di Porsche appare oggi incerto, stretto tra concorrenti emergenti, in particolare cinesi come Denza, e una domanda globale in contrazione. Per mantenere la leadership nel segmento luxury, il marchio dovrà trovare un equilibrio tra la sua tradizione sportiva e l’innovazione tecnologica.
In definitiva, la crisi che sta colpendo Porsche rappresenta una sfida epocale, ma potrebbe anche essere un’opportunità per reinventarsi. Il successo dei modelli elettrici e l’adozione di strategie innovative potrebbero aprire nuovi orizzonti, ma il percorso sarà lungo e pieno di insidie. La capacità del brand di adattarsi e innovare sarà determinante per superare questa fase critica e riaffermare il suo ruolo di leader nel panorama dell’automotive di lusso.
Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3644974.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3644979.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/2025-Telefono-Guida-003-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/05/wp_drafter_3644956.jpg)