Porsche cambia rotta: meno obiettivi elettrici e più attenzione ai modelli ibridi
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Porsche ha recentemente annunciato un significativo cambio di strategia, rinunciando all’ambizioso obiettivo di vendere l’80% di veicoli completamente elettrici entro il 2030. Questo ripensamento, come dichiarato dal CEO Oliver Blume, riflette una transizione verso la mobilità elettrica più lenta del previsto. “La fase di transizione sarà probabilmente molto più lunga di quanto pensassimo“, ha sottolineato Blume, evidenziando come le sfide di mercato e tecnologiche abbiano imposto un approccio più equilibrato.
Un esempio lampante di questa difficoltà è rappresentato dalla Porsche Taycan, la prima auto completamente elettrica del marchio. Nonostante un lancio iniziale promettente, il modello ha registrato un calo delle vendite globali nell’ultimo anno, attribuito sia a un aggiornamento del modello che a una domanda inferiore alle aspettative. Questa situazione ha spinto l’azienda a rivedere le proprie priorità e a puntare maggiormente sui modelli ibridi.
Porsche, rafforzare la gamma ibrida
La nuova strategia prevede un rafforzamento della gamma ibrida, con modelli iconici come Panamera e Cayenne che continueranno a essere disponibili sia in versione tradizionale che elettrificata almeno fino agli anni 2030. Parallelamente, Porsche prosegue nello sviluppo della 718 elettrica, considerata una pietra miliare per il futuro del marchio.
Arriverà un nuovo SUV
Un altro punto focale della nuova direzione è l’introduzione di un nuovo SUV, previsto entro la fine del decennio. Questo modello sarà disponibile in versioni a combustione, ibride ed elettriche, riflettendo un approccio che mira a soddisfare le diverse esigenze dei mercati globali. Questo equilibrio tra tecnologie tradizionali ed elettriche si rivela cruciale per affrontare le sfide normative e di mercato in regioni chiave come la Cina, gli Stati Uniti e l’Europa.
La crisi in Cina
In Cina, Porsche sta affrontando un calo delle vendite dovuto a un crescente disinteresse verso i marchi occidentali, mentre negli Stati Uniti l’assenza di una produzione locale rende l’azienda vulnerabile ai dazi doganali. In Europa, invece, le incertezze normative e la lenta crescita del mercato elettrico rappresentano ostacoli significativi.
Nonostante queste difficoltà, Porsche ha registrato oltre 300.000 vendite globali lo scorso anno, un risultato che riflette la resilienza del marchio. Tuttavia, per mantenere la competitività, l’azienda ha avviato una ristrutturazione con l’obiettivo di ridurre le vendite annuali a 250.000 unità, privilegiando “il valore rispetto al volume”. Questo nuovo modello di business include anche una riduzione della forza lavoro e un maggiore focus su soluzioni tecnologiche innovative.
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