Porsche 911 GT3 con Manthey Kit: la nuova regina dei track day
Quando si parla di prestazioni estreme e di eccellenza tecnica, è impossibile non pensare immediatamente a Porsche. Eppure, anche un’icona come la 911 GT3 può trovare nuove vette di perfezione, soprattutto quando entra in gioco il raffinato Manthey Kit. Il nuovo record al Nürburgring Nordschleife, con un tempo strepitoso di 6:52.981 minuti, non è solo una questione di numeri: è la sintesi di un lavoro certosino dove ogni dettaglio fa la differenza, secondo la regola aurea delle corse che vuole la “perfezione” nascosta proprio nei dettagli.
La collaborazione tra la casa di Stoccarda e gli ingegneri Manthey ha dato vita a un pacchetto che trasforma la già eccezionale 911 GT3 in una vera macchina da guerra per i track day. Non è un semplice tuning: è un’operazione chirurgica su aerodinamica e sospensione, pensata per esaltare la precisione, la stabilità e la reattività della vettura, portando a un risultato che lascia senza fiato anche i più smaliziati appassionati di guida in pista.
Il segreto di questa metamorfosi? Una ricerca ossessiva della massima efficienza. L’intero sottoscocca della Porsche è stato rivisto per diventare un vero e proprio canale di flusso, dove ogni elemento lavora per ridurre le turbolenze e aumentare la deportanza. Spiccano i deflettori dell’aria, ora allungati fino a 1,5 metri, e il fondo bagagliaio carenato, che garantisce un flusso d’aria pulito come una lama. Ma il vero colpo d’occhio arriva dal nuovo labbro anteriore, esteso di 12 mm, che lavora in sinergia con i diffusori e le alette laterali per massimizzare la spinta verso il suolo sull’asse anteriore. Sul posteriore, invece, domina l’alettone a “collo di cigno”, dotato di flap Gurney e piastre terminali maggiorate, per una stabilità che resta incrollabile anche alle velocità più proibitive.
E i numeri non mentono: in modalità stradale, la 911 GT3 con Manthey Kit genera ben 355 kg di deportanza a 285 km/h, che salgono fino a 540 kg in configurazione circuito. Il tutto senza sacrificare la penetrazione aerodinamica, grazie anche ai copriruota posteriori in fibra di carbonio che tagliano il drag e ottimizzano i flussi. In pista, questa precisione si traduce in un comportamento granitico: la vettura resta incollata all’asfalto, permettendo al pilota di osare dove altri sono costretti a rallentare.
Ma non è solo questione di aerodinamica. Il lavoro sulle sospensioni è altrettanto determinante. Il sistema coilover regolabile a quattro vie permette una personalizzazione chirurgica, adattando la vettura a ogni esigenza del pilota. Le molle anteriori, più rigide del 10%, e la regolazione tool-free di compressione e ritorno, offrono una risposta immediata e precisa. Il tutto è completato da ruote forgiate da 20 e 21 pollici che, alleggerendo le masse non sospese di ben 6 kg rispetto alle versioni standard, esaltano agilità e reattività, trasformando ogni curva in un’esperienza sensoriale.
E quando si parla di performance, la sicurezza non può essere lasciata al caso. La Porsche 911 GT3 con Manthey Kit monta di serie tubi in treccia d’acciaio, garanzia di una frenata sempre pronta e modulabile. Per chi vuole il massimo, è disponibile un set di pastiglie racing specifiche per il sistema Porsche Ceramic Composite Brake, una vera chicca per chi frequenta i track day e cerca il limite giro dopo giro. Dettagli come i battitacco in carbonio illuminati, i proiettori LED con logo Manthey, gli aerodiscs colorati e le prese d’aria in fibra di carbonio aggiungono quel tocco di esclusività che solo una Porsche sa offrire.
Il record al Nürburgring, siglato dal campione DTM Ayhancan Güven su gomme Michelin Pilot Sport Cup 2 R e certificato da notaio, non è solo una medaglia da esibire, ma la conferma tangibile di una filosofia: la 911 GT3 con Manthey Kit è il nuovo riferimento assoluto per chi vive la pista come una religione. Ogni componente, ogni scelta tecnica, ogni soluzione adottata è stata pensata per offrire il massimo senza compromessi, consolidando il mito di un’auto che non smette mai di stupire e di alzare l’asticella nel mondo delle prestazioni estreme.
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