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Porsche 911 GT3 90 F A: quando la leggenda diventa tributo

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 14 dic 2025
Porsche 911 GT3 90 F A: quando la leggenda diventa tributo
Porsche svela la 911 GT3 90 F A Porsche in 90 esemplari: F A Green, 502 CV, cambio manuale, cronografo dedicato e prezzo di €351.211. Ordini da aprile 2026.

Quando si parla di icone automobilistiche, il richiamo alla Porsche 911 GT3 è immediato, quasi automatico, come se il suo nome fosse scolpito nell’immaginario collettivo di chi vive di motori e di emozioni forti. Eppure, proprio quando sembrava che ogni declinazione fosse già stata scritta, la casa di Zuffenhausen svela un’operazione che sa di omaggio e di raffinata nostalgia: la 90 F A Porsche. Un’edizione limitata che non è solo una vettura, ma una dichiarazione d’intenti, un viaggio nella memoria che si traduce in oggetto da collezione, con tutti i crismi della rarità e della dedizione maniacale al dettaglio. Non una semplice variante, ma una celebrazione di ciò che ha reso la leggenda, firmata da chi la leggenda l’ha creata: Ferdinand Alexander Porsche.

Non si tratta di un’operazione commerciale qualunque, ma di un tributo che ha il sapore di un testamento. Ogni elemento della Porsche 911 GT3 90 F A racconta una storia, un’epoca, un carattere. Dalla tinta F A Green, scelta cromatica che si fa ponte tra passato e presente, al boxer 4.0 litri aspirato da 502 CV, ogni dettaglio è un rimando preciso alla filosofia progettuale di Ferdinand Alexander Porsche, colui che nel 1963 ha tracciato le linee immortali della 911. Il risultato? Novanta esemplari, come gli anni che il Maestro avrebbe compiuto, ognuno numerato, ognuno diverso, ma tutti figli di una stessa visione: quella di una guida analogica, pura, che resiste all’omologazione della modernità.

F A Green, si diceva. Una tinta che non è solo una scelta estetica, ma un vero e proprio manifesto cromatico. La memoria corre subito alla Oak Green della 911 personale di F. A. negli anni ’80, reinterpretata oggi con tocchi di contemporaneità e profondità visiva. Le ruote Fuchs in Satin Black, rigorosamente forgiate, e il badge placcato in oro sulla griglia posteriore sono quei dettagli che non si limitano a “vestire” l’auto, ma la raccontano, la situano in un contesto di esclusività quasi aristocratica. Qui la sobrietà non è mai banalità, ma cifra stilistica di chi sa che il vero lusso sta nell’essere riconoscibili senza gridare.

Salendo a bordo, si entra in una dimensione dove il tempo sembra fermarsi. I sedili in Truffle Brown Club Leather, morbidi e avvolgenti, accolgono come una poltrona d’altri tempi, mentre la trama F. A. Grid-Weave, con i suoi cinque colori – nero, verde, marrone tartufo, crema e Bordeaux – richiama il celebre sport coat del designer, simbolo di una sartorialità che non ha paura di mostrarsi. Il cambio manuale a sei rapporti, con la manopola in noce a poro aperto, è un invito alla partecipazione attiva, a “sentire” la meccanica, a diventare parte del gesto, non solo spettatori. E poi c’è il cronografo sul cruscotto, omaggio al Chronograph 1 realizzato come pezzo unico per F. A.: qui il tempo si misura in emozioni, non in secondi.

Il cuore della Porsche 911 GT3 90 F A batte forte e senza filtri. Il 4.0 litri boxer aspirato, capace di erogare 502 CV e 331 lb-ft di coppia, è un’anomalia felice in un panorama dominato da turbo e cambi automatici intelligenti. Scegliere il manuale oggi non è un vezzo, ma una presa di posizione: è la fedeltà alla tradizione, è la volontà di offrire a chi guida un’esperienza “vera”, fatta di tatto, di ascolto, di precisione. Un ritorno al piacere autentico, quello che solo la meccanica sa dare, lontano da filtri elettronici e da assistenze invadenti.

Non mancano, ovviamente, gli accessori che fanno la differenza. Ogni esemplare viene consegnato con un cronografo in edizione limitata, dotato di quadrante luminescente e rotore che richiama le ruote della vettura, oltre a una Weekender bag Porsche Design, studiata per essere il naturale prolungamento dello stile della vettura. Non semplici gadget, ma “pezzi” di una collezione che vuole essere totalizzante, un modo per portare con sé un frammento di quell’universo esclusivo anche fuori dall’abitacolo.

Il prezzo? 351.211 euro. Una cifra che non lascia spazio a fraintendimenti: qui non si parla di un’auto per tutti, ma di un oggetto per chi sa riconoscere il valore della rarità e dell’autenticità. Una delle novanta vetture sarà consegnata a Mark Porsche, figlio del designer e consulente del progetto, a suggello di una continuità che va oltre il semplice possesso materiale. Gli esperti di mercato sono concordi: operazioni come questa non mirano a generare volumi, ma a consolidare il prestigio del marchio, a creare valore futuro per chi sceglie di investire nella passione, prima ancora che nel bene materiale.

Così, mentre i puristi applaudono al ritorno della “vera” Porsche 911 GT3, i critici storcono il naso di fronte a un’operazione che ha poco di democratico. Ma forse è proprio qui il senso di tutto: celebrare Ferdinand Alexander Porsche non significa inseguire la quantità, ma riaffermare la qualità, la storia, il carattere. E in questo, la 90 F A è un manifesto che parla a chi sa ascoltare il rombo del passato senza dimenticare la strada verso il futuro.

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