Regione Piemonte, stop ai Diesel Euro 5: quando scatta il divieto
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Una nuova sfida per la mobilità urbana si profila all’orizzonte per il Piemonte: dal 1° ottobre 2025, i veicoli diesel Euro 5 saranno vietati nei comuni con oltre 30.000 abitanti. Questa misura interesserà circa 250.000 veicoli e coinvolgerà città di rilievo come Torino, Novara, Alessandria e Asti. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dell’aria e contrastare l’inquinamento atmosferico, un problema che grava da tempo sulla regione.
La decisione del Piemonte
La decisione, promossa dal ministro dell’Ambiente, rappresenta un passo importante verso una mobilità più sostenibile. Tuttavia, a soli quattro mesi dall’entrata in vigore, la Regione appare ancora impreparata. Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione Cirio, mancano una campagna informativa efficace e un piano operativo dettagliato. Questa lacuna solleva interrogativi sull’effettiva capacità di gestione della transizione.
Una delle poche soluzioni concrete proposte è il sistema Move-In, un dispositivo che permette ai veicoli soggetti a limitazioni di circolare fino a un massimo di 9.000 chilometri annui. Sebbene questa misura rappresenti un tentativo di mediazione, ha già suscitato critiche da parte di alcuni comuni dell’area metropolitana torinese, che ne mettono in dubbio l’efficacia e temono ripercussioni sociali significative.
Il ricordo del 2023, quando un blocco simile fu rinviato all’ultimo momento, alimenta ulteriori dubbi tra i cittadini e gli amministratori locali. Questa volta, però, il governo sembra meno incline a concedere proroghe. Nel frattempo, le opposizioni, come Alleanza Verdi Sinistra, denunciano l’inadeguatezza del trasporto pubblico e la mancanza di incentivi concreti per il rinnovo del parco auto. La loro posizione sottolinea come il successo della misura dipenda anche dalla capacità di fornire alternative valide ai cittadini.
Il nuovo piano qualità
Il nuovo Piano qualità dell’aria 2024-2030 rappresenta un elemento chiave per il futuro della regione. Con un investimento di 4 miliardi di euro, di cui 2,9 miliardi destinati alla mobilità sostenibile, il piano mira a ridurre le emissioni del 30-40%. Tra le iniziative previste spiccano il rinnovamento dei mezzi pubblici, interventi di forestazione urbana e l’adozione di biocarburanti. Questi interventi ambiziosi potrebbero segnare una svolta significativa, ma la loro attuazione richiede un coordinamento efficace e un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti.
Nel frattempo, i cittadini piemontesi attendono con ansia ulteriori chiarimenti e soluzioni pratiche. La transizione ecologica è un obiettivo ambizioso, ma il tempo stringe e ogni ritardo rischia di compromettere la riuscita del progetto. La sfida per il Piemonte non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica, e richiede un approccio integrato e una visione a lungo termine.
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