Cosa stai cercando?
Cerca

Anni ’70, Francia, velocità: la vera storia della Peugeot 104

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 27 ott 2025
Anni ’70, Francia, velocità: la vera storia della Peugeot 104
Analisi completa della Peugeot 104: dalla presentazione al Salone di Parigi alle versioni ZS e ZS2, il modello che ha acceso la sportività.

Nel cuore degli anni Settanta, mentre il panorama automobilistico europeo era in fermento e la ricerca di nuove soluzioni per la mobilità urbana diventava sempre più pressante, una piccola rivoluzione prendeva forma sulle strade francesi. Era il 1972 quando la Peugeot 104 fece il suo debutto al Salone di Parigi, portando con sé una ventata di freschezza e innovazione che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia delle city car. Un progetto nato dalla matita raffinata di Paolo Martin presso la prestigiosa Pininfarina, e che, con la sua linea compatta e dinamica, si sarebbe presto guadagnato un posto d’onore nel cuore degli appassionati e degli addetti ai lavori.

Non era soltanto una questione di dimensioni: con i suoi appena 3,58 metri nella versione a quattro porte (e addirittura 3,30 metri nella variante a tre porte), la 104 rappresentava la quintessenza dell’agilità urbana, ma era sotto il cofano che nascondeva il suo vero asso nella manica. La gamma motori, infatti, spaziava dal brillante 954 cc da 46 CV fino al più prestante motore 1360 cc, una scelta che le consentiva di rispondere sia alle esigenze di chi cercava un mezzo pratico e parsimonioso, sia a quelle di chi non voleva rinunciare al piacere della guida. Un equilibrio quasi perfetto tra leggerezza e potenza, una ricetta che avrebbe fatto scuola.

Ma il vero colpo di scena arrivò nel 1975, quando la 104 ZS entrò in scena con il piglio della protagonista. Questa versione, caratterizzata da un propulsore 1.124 cc da 66 CV e da un peso piuma di soli 780 kg, riusciva a coniugare prestazioni di tutto rispetto con consumi contenuti, regalando agli automobilisti un’esperienza di guida frizzante e coinvolgente. Bastava premere il pedale dell’acceleratore per sentire la vettura scattare da 0 a 100 km/h in appena 12,4 secondi, mentre la velocità massima di 155 km/h la proiettava tra le reginette del segmento. Un risultato tutt’altro che scontato per una piccola utilitaria, che in quegli anni iniziava a strizzare l’occhio anche al mondo delle competizioni.

Il 1979 segnò un ulteriore salto di qualità con la ZS 2, una vera e propria piccola bomba omologata in Gruppo 2. Qui il motore 1360 cc, dotato di doppio carburatore e capace di erogare ben 93 CV, spingeva la 104 a 173 km/h e le permetteva di scattare da 0 a 100 in soli 10,5 secondi. Un mix di tecnologia e passione che avrebbe lasciato il segno, non solo nelle competizioni, ma anche nell’immaginario collettivo di un’intera generazione di automobilisti.

Non si trattava soltanto di potenza: la 104 era un concentrato di soluzioni intelligenti e dettagli curati. I cerchi Amil, la livrea Vulcan gray e i rinforzi strutturali delle versioni più sportive erano il segno tangibile dell’attenzione che Peugeot dedicava alla qualità costruttiva e alla sicurezza. E l’evoluzione non si fermò qui: con l’arrivo degli anni Ottanta, la 104 si arricchì di una trasmissione a cinque marce e di freni potenziati, rendendosi ancora più moderna e competitiva.

Mentre molti, oggi, associano il marchio del Leone a icone come la 205 GTI o la 405 Turbo 16, è impossibile dimenticare quanto la piccola 104 abbia contribuito a forgiare l’identità sportiva di Peugeot. Nata come soluzione pratica ed economica, la 104 si trasformò in un vero e proprio laboratorio su ruote, dove sperimentare soluzioni tecniche e stilistiche che sarebbero poi confluite nei modelli più prestigiosi della casa francese. Una palestra di innovazione, insomma, che ha saputo anticipare i tempi e influenzare profondamente lo sviluppo delle compatte sportive europee.

Oggi, la Peugeot 104 viene ricordata non solo come una city car di successo, ma come un simbolo di ingegno e determinazione. La sua eredità tecnica e culturale è ancora ben visibile nelle moderne compatte francesi, e il suo fascino senza tempo continua ad attrarre appassionati e collezionisti. In un’epoca in cui le automobili sembrano spesso tutte uguali, la 104 resta un esempio virtuoso di come anche una piccola utilitaria possa diventare protagonista di una grande storia, capace di emozionare e di lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva.

Se vuoi aggiornamenti su Auto storiche inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare