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Petronas perde la commessa Selenia: a rischio 520 lavoratori

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 5 giu 2025
Petronas perde la commessa Selenia: a rischio 520 lavoratori
Petronas annuncia la perdita della commessa Selenia, destinata a Total. Preoccupazione per 520 lavoratori e l'indotto in Piemonte e Campania.

La storica produzione dell’olio motore Selenia, simbolo dell’eccellenza italiana nel settore automotive, ha subito un colpo significativo: il colosso malese Petronas ha perso la commessa, dopo ben 112 anni, a favore della francese Total. Questo cambio di fornitore vedrà Stellantis collaborare con Total entro la fine del 2025, segnando una svolta cruciale nel panorama industriale europeo.

L’annuncio, accolto con preoccupazione dai lavoratori e dai sindacati, ha sollevato numerosi interrogativi sul futuro dei 520 dipendenti degli stabilimenti di Villastellone (450 unità) e Napoli (70 unità). Il segretario organizzativo della Uilm Torino, Vito Benevento, insieme a Giovanni Rao della segreteria Uilm Campania, ha espresso una ferma volontà di difendere i lavoratori: “Utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i lavoratori di Petronas insieme all’indotto”.

Questo cambio di scenario potrebbe avere ripercussioni pesanti non solo per i dipendenti diretti, ma anche per l’intero ecosistema industriale piemontese e campano. La situazione è particolarmente critica, considerando che molti lavoratori Petronas operano esclusivamente per la commessa Stellantis. Per tale ragione, i sindacati hanno chiesto l’intervento delle Regioni Piemonte e Campania, proponendo l’apertura di un tavolo di confronto con Stellantis e Total per esplorare soluzioni alternative.

La perdita della commessa Selenia rappresenta un segnale preoccupante per il futuro dell’industria automotive italiana. Questo settore, da sempre un pilastro dell’economia nazionale, sta affrontando una fase di trasformazione globale che minaccia il patrimonio industriale costruito in decenni di attività manifatturiera d’eccellenza. Le sfide sono molteplici, dall’innovazione tecnologica all’adozione di nuove normative ambientali, fino alla necessità di competere in un mercato sempre più globalizzato.

Per i sindacati, la priorità è evitare che questa situazione si traduca in una crisi occupazionale di vasta portata. La Uilm ha sottolineato come sia essenziale garantire un futuro sostenibile per i lavoratori a rischio, puntando su una maggiore collaborazione tra le istituzioni locali e le aziende coinvolte. L’obiettivo è quello di salvaguardare non solo i posti di lavoro, ma anche le competenze e il know-how che hanno reso l’Italia un punto di riferimento nel settore automotive.

Nonostante le difficoltà, questa vicenda potrebbe rappresentare anche un’opportunità per ripensare il ruolo dell’Italia nel contesto industriale europeo. Una maggiore attenzione alle tecnologie innovative e un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti potrebbero favorire una transizione verso un modello produttivo più sostenibile e competitivo. Tuttavia, il tempo stringe, e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi saranno cruciali per determinare il futuro di centinaia di famiglie e di un intero settore economico.

In definitiva, la fine della collaborazione tra Petronas e Stellantis segna non solo la conclusione di un’era, ma anche l’inizio di una fase di profonde riflessioni e scelte strategiche. La capacità di affrontare queste sfide con visione e determinazione sarà determinante per il futuro dell’industria automotive italiana e per la tutela del suo patrimonio umano e tecnologico.

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