Perché Toyota non vuole più fare auto noiose e come ci riuscirà

“Un’auto non è un’auto se non è divertente.” Con queste parole, il nuovo CEO di Toyota, Koji Sato, ha ribadito una filosofia che punta a ridefinire il concetto di mobilità. Dal 2017, con il motto “No more boring cars” lanciato da Akio Toyoda, il colosso giapponese ha iniziato un percorso di trasformazione che promette di portare entusiasmo in ogni modello della gamma.

L’impegno verso le auto sportive si traduce in icone come la GR Yaris, la GR Corolla e la leggendaria Supra, ma Toyota non si ferma qui. Il recente lancio del RAV4 GR Sport, un SUV con ben 320 cavalli e sospensioni ottimizzate, dimostra come anche i veicoli quotidiani possano essere permeati da uno spirito dinamico e accattivante.

Guardando al futuro, il progetto GR GT3 Concept emerge come un pilastro per portare l’esperienza delle corse su strada. Questo modello, che potrebbe essere commercializzato sotto il marchio Lexus, potrebbe rappresentare l’ultimo utilizzo del celebre motore V-8 del gruppo. Parallelamente, Toyota punta sull’elettrificazione con la concept FT-Se, una coupé compatta elettrica attesa per il 2027, e con il GR Yaris M Concept, che potrebbe segnare il ritorno della mitica MR2.

Toyota vuole stupire

La passione per il motorsport non si ferma qui: Toyota prevede di rilanciare nomi storici come la Celica, reinterpretandoli in chiave moderna. Tuttavia, la strategia non si limita ai modelli sportivi: l’obiettivo è infondere lo spirito di Gazoo Racing in tutta la gamma, stimolando i team di progettazione a creare veicoli che emozionino davvero.

Nonostante il passaggio progressivo all’elettrico, Toyota non intende abbandonare completamente i motori tradizionali. Akio Toyoda, ora presidente, ha espresso il suo affetto per le auto con “profumo di benzina e motore rumoroso”, anticipando un futuro in cui tecnologie diverse coesisteranno per soddisfare le esigenze di ogni appassionato.