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Pedemontana, il costo record dell’autostrada che divide la Lombardia

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 21 lug 2025
Pedemontana, il costo record dell’autostrada che divide la Lombardia
La Pedemontana in Lombardia costa 52 milioni di euro al km, genera oltre un miliardo di debiti e accende il dibattito tra costi, pedaggi e impatto ambientale.

Nel cuore della Brianza, dove le promesse di sviluppo si intrecciano con le preoccupazioni ambientali e finanziarie, la Pedemontana continua a far parlare di sé. Non si tratta di una semplice infrastruttura, ma di un vero e proprio ecomostro capace di dividere amministratori, cittadini e imprese, alimentando dibattiti accesi e proteste che sembrano non conoscere tregua. I numeri, d’altronde, sono da capogiro: si parla di costi autostrada che raggiungono la cifra record di cinquantadue milioni di euro per chilometro, una montagna di denaro che solleva più di un interrogativo sulla sostenibilità di un’opera così imponente.

A fare da contraltare all’entusiasmo di chi vede nella Autostrada Pedemontana Lombarda un volano per l’economia locale, c’è la dura realtà dei debiti Regione Lombardia. Negli ultimi due anni, la partecipazione della Regione nella società che gestisce la Pedemontana è cresciuta a dismisura, passando dal 63,34% all’89%. Una scalata che, se da un lato garantisce maggiore controllo pubblico, dall’altro espone le casse regionali a rischi sempre più evidenti. La relazione della Corte dei Conti non lascia spazio a dubbi: l’eredità debitoria supera il miliardo di euro, una cifra che pesa come un macigno sulle spalle dei contribuenti lombardi.

Eppure, nonostante le voci critiche e le manifestazioni che si susseguono – basti pensare al recente corteo di Arcore, dove cittadini e ambientalisti hanno sfilato per denunciare l’impatto della nuova arteria stradale – i sostenitori dell’opera non arretrano di un passo. Secondo loro, la Pedemontana rappresenta una straordinaria occasione di rilancio per il territorio, favorendo l’insediamento di nuove imprese e la valorizzazione immobiliare nelle aree attraversate dal tracciato. Una narrazione ottimistica che, tuttavia, deve fare i conti con una realtà ben più complessa.

Sul fronte dei finanziamenti, la situazione resta a dir poco intricata. Solo grazie all’intervento di un pool bancario, guidato dalla Cassa Depositi e Prestiti, è stato possibile sbloccare i lavori nel tratto Lentate sul Seveso-Vimercate. Ma la domanda resta: fino a quando sarà possibile sostenere un’opera che sembra inghiottire risorse senza sosta? Nel frattempo, la Regione si trova costretta a garantire con le proprie risorse debiti che potrebbero rivelarsi insostenibili nel medio periodo, alimentando un clima di incertezza che non giova né agli investitori né ai cittadini.

Non meno controversa è la questione dei pedaggi. Mentre la maggior parte della rete autostradale italiana ha beneficiato del congelamento tariffario imposto dal decreto Milleproroghe, sulla Pedemontana i costi per gli automobilisti sono invece aumentati. Una scelta che ha scatenato l’ira degli utenti, già provati da un sistema di pagamento innovativo ma tutt’altro che intuitivo: la Pedemontana è infatti la prima autostrada italiana senza barriere fisiche, con riscossione esclusivamente online e sanzioni che possono arrivare fino a 338 euro, oltre alla decurtazione di due punti dalla patente. Un sistema che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe rendere il transito più fluido, ma che nella pratica rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo per chi non è avvezzo alle nuove tecnologie.

La domanda che molti si pongono è se davvero l’enorme investimento pubblico sarà in grado di produrre quei benefici tanto sbandierati in termini di mobilità e sviluppo economico. Perché se è vero che la Autostrada Pedemontana Lombarda può rappresentare una risorsa strategica per la regione, è altrettanto vero che l’onere finanziario che grava sulla collettività è ormai difficilmente giustificabile. In un contesto dove le priorità sembrano essere sempre più dettate dall’urgenza di far quadrare i conti, il rischio è che la Pedemontana si trasformi nell’ennesimo simbolo di una politica incapace di guardare oltre l’immediato, sacrificando il futuro delle prossime generazioni sull’altare di un presente fatto di debiti e promesse non mantenute.

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