Roma si ferma: il Papa viaggia in una Jeep ibrida plug-in
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Nella cornice suggestiva di una Roma che alterna tradizione e innovazione, la recente visita di Papa Leone XIV al Quirinale si è trasformata in un palcoscenico ideale per riflettere sulla nuova filosofia di mobilità della Santa Sede. Un dettaglio che non è sfuggito agli osservatori più attenti: il Pontefice ha scelto di attraversare la città eterna a bordo di una Jeep Grand Cherokee di ultima generazione, una scelta che racconta molto più di un semplice spostamento istituzionale.
Al centro dell’attenzione, il veicolo ufficiale del corteo papale, contraddistinto dall’iconica targa SCV1 (Status Civitatis Vaticanae), che da sempre identifica l’auto riservata al Santo Padre. Questa volta, però, non si tratta di una berlina classica né di una limousine blindata, ma di una moderna SUV ibrida plug-in, la PHEV 4xe, emblema di una transizione ecologica ormai imprescindibile anche per il Vaticano. Un segnale chiaro e forte: la Chiesa, pur mantenendo il rispetto per il protocollo e la solennità degli eventi ufficiali, intende abbracciare con decisione la sostenibilità ambientale.
Il tragitto che ha portato il Papa dalla Basilica di San Pietro al Quirinale, per incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è snodato lungo circa tre chilometri, percorsi in un corteo che ha saputo coniugare tradizione e modernità. Ad accompagnare la Jeep Grand Cherokee non potevano mancare i dodici Corazzieri su Moto Guzzi California 1400, figure iconiche che da sempre rappresentano l’eccellenza e la storia delle istituzioni italiane. Il tratto finale verso la residenza presidenziale ha visto poi l’ingresso in scena dei tradizionali Corazzieri a cavallo, in un connubio perfetto tra passato e futuro.
Questa scelta di mobilità non è certo frutto del caso, ma si inserisce in una strategia precisa, portata avanti fin dai primi giorni del pontificato di Papa Leone XIV. Già in precedenza, infatti, il Santo Padre aveva sorpreso i fedeli e la stampa internazionale scegliendo per i suoi spostamenti ufficiali un Volkswagen ID.Buzz completamente elettrico e una Volkswagen Tiguan ibrida, veicoli che incarnano la volontà di ridurre l’impatto ambientale delle attività vaticane. Durante la cerimonia di insediamento sulla Cattedra di Roma, aveva inoltre utilizzato una Mercedes-Benz Classe G elettrica, un modello già noto per essere stato donato a Papa Francesco in vista del Giubileo 2025.
Dietro questa evoluzione, si legge la ricerca di un equilibrio tra pragmatismo e attenzione all’ambiente. Le vetture ibride plug-in come la PHEV 4xe permettono infatti di percorrere tratti urbani in modalità totalmente elettrica, garantendo così zero emissioni e il massimo rispetto per l’ambiente, senza rinunciare alla sicurezza e alla versatilità offerte dal motore termico. Un aspetto, quest’ultimo, particolarmente rilevante per un corteo papale, dove la flessibilità e l’affidabilità dei mezzi utilizzati sono imprescindibili per rispondere alle esigenze di protocollo e di sicurezza.
Gli esperti di mobilità e sicurezza sottolineano come la scelta di veicoli elettrificati, se da un lato rappresenta un passo avanti in termini di sostenibilità, dall’altro comporti nuove sfide tecniche: la gestione delle batterie, l’adattamento dei sistemi di protezione e la pianificazione dei percorsi devono essere studiati nei minimi dettagli per garantire la massima efficienza e tutela del Pontefice. Nonostante ciò, la comunità internazionale ha accolto con favore questa svolta, riconoscendo nella decisione di Papa Leone XIV un esempio concreto e non solo simbolico di attenzione ai temi ambientali.
Non meno significativa è la scelta di affidarsi a un marchio come Jeep Grand Cherokee, riconosciuto e apprezzato a livello globale. Questo dettaglio comunica un messaggio di apertura e di dialogo con il mondo, sottolineando come la sostenibilità non sia più una prerogativa di nicchia, ma un valore condiviso e universale. L’adozione della PHEV 4xe per gli spostamenti papali si inserisce così in una tendenza più ampia che vede anche altri leader e istituzioni internazionali orientarsi verso soluzioni di mobilità a basso impatto ambientale, cercando di bilanciare innovazione tecnologica, esigenze operative e responsabilità sociale.
La visita al Quirinale, con il suo mix di elementi tradizionali e moderni, ha rappresentato dunque non solo un importante momento istituzionale, ma anche un’occasione preziosa per osservare da vicino l’evoluzione della mobilità papale. Una scelta che va oltre il semplice rispetto delle regole del protocollo, per diventare esempio di come anche le istituzioni più antiche possano guidare il cambiamento verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
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