Obbligo pneumatici invernali: regole, simboli e consigli
Quando le temperature scendono e l’inverno bussa alle porte, ogni automobilista si trova davanti a un bivio che non ammette leggerezza: la scelta dei pneumatici invernali. Sottovalutare questo passaggio significa mettere a rischio non solo la propria sicurezza, ma anche quella degli altri. In fondo, come spesso si sente dire tra gli addetti ai lavori, “le gomme sono l’unico vero punto di contatto tra il veicolo e la strada”: una verità tanto semplice quanto cruciale, soprattutto quando il termometro va sotto i sette gradi e l’asfalto si trasforma in una trappola insidiosa fatta di pioggia, brina e ghiaccio.
Dal 15 novembre al 15 aprile, il calendario non lascia spazio a interpretazioni: scatta l’obbligo di dotarsi di catene da neve a bordo oppure di montare gomme invernali su tutte e quattro le ruote, in conformità alle ordinanze locali. Non è una mera formalità, ma una vera e propria barriera contro i rischi della stagione fredda. Lo ricorda puntualmente Assogomma, per bocca del suo direttore Fabio Bertolotti, sottolineando che il rispetto di questa norma riduce sensibilmente gli spazi di frenata su asfalto freddo e scivoloso, garantendo maggiore stabilità anche in condizioni critiche.
Non è un caso se la normativa, pensata per gli autoveicoli, lascia fuori i motocicli – che però, vale la pena ricordarlo, non possono circolare su strade innevate o ghiacciate. Per chi si mette al volante, la regola è chiara: o si opta per pneumatici marcati M+S oppure, meglio ancora, si sceglie la sicurezza certificata dal pittogramma alpino (il famoso simbolo 3PMSF). Questo pittogramma non è solo un disegno: rappresenta la garanzia di prestazioni superiori su neve e condizioni estreme, il lasciapassare per chi vuole viaggiare sereno anche tra i tornanti delle Alpi o sui viadotti più esposti.
Non bisogna però cadere nell’errore di cercare scorciatoie: montare solo due pneumatici invernali sull’asse motore, pratica purtroppo ancora diffusa, è una scelta miope che può trasformarsi in un boomerang. Assogomma lo ribadisce senza mezzi termini: la stabilità e la distanza di arresto si ottengono solo con quattro pneumatici invernali identici, perché l’aderenza non ammette compromessi. In più, la legge offre una piccola concessione: durante il periodo invernale, è consentito montare gomme con un indice di velocità ridotto fino alla codice Q (160 km/h), ma è obbligatorio tornare alle specifiche originali quando termina la stagione delle ordinanze.
Certo, il tema dei costi e dello spazio per la conservazione delle gomme estive non è da sottovalutare. Molti automobilisti si trovano a fare i conti con garage troppo pieni o portafogli poco elastici. Qui entrano in gioco le officine e i centri specializzati, che consigliano di prenotare con largo anticipo il cambio gomme e, se possibile, di affidarsi al servizio di deposito pneumatici: una soluzione intelligente per evitare la corsa all’ultimo minuto e assicurarsi un montaggio eseguito a regola d’arte. D’altronde, basta poco per vanificare tutti gli sforzi: una pressione sbagliata o un battistrada consumato (il limite legale è 1,6 mm, ma gli esperti suggeriscono di non scendere mai sotto i 3-4 mm) possono fare la differenza tra una frenata sicura e una perdita di controllo.
Non dimentichiamo, poi, l’importanza di viaggiare sempre con catene da neve omologate e compatibili con le proprie ruote, pronte all’uso in caso di necessità. Per chi si avventura verso le regioni alpine, pianificare l’itinerario e tenere d’occhio le ordinanze locali diventa una regola aurea: le autorità possono imporre restrizioni improvvise su passi montani o tratti particolarmente esposti, e arrivare impreparati può significare restare bloccati per ore o incorrere in sanzioni salate.
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