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Nuove regole per la guida sotto effetto di droghe: cosa cambia

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 7 mag 2025
Nuove regole per la guida sotto effetto di droghe: cosa cambia
Scopri le nuove linee guida per la guida sotto effetto di droghe: accertamenti, test confermati e questioni di legittimità costituzionale.

Le recenti modifiche e nuove regole al Codice della strada hanno introdotto un approccio più rigoroso alla regolamentazione della guida sotto l’effetto di droghe, evidenziando un aspetto cruciale: non è più necessaria una dimostrazione tangibile dell’alterazione psicofisica del conducente per incorrere in sanzioni. È sufficiente dimostrare che l’assunzione delle sostanze sia avvenuta in un arco temporale tale da far presumere effetti persistenti durante la guida. Questo cambio di prospettiva ha acceso un dibattito acceso tra sicurezza stradale e tutela dei diritti individuali.

Le nuove regole e linee guida, sviluppate congiuntamente dal Ministero dei Trasporti e dal Ministero della Salute, puntano a chiarire i criteri per valutare l’idoneità alla guida in seguito all’assunzione di sostanze. Tuttavia, l’introduzione di queste norme ha sollevato dubbi sulla loro legittimità costituzionale, come dimostrato dal caso del Tribunale di Pordenone. Qui, una conducente positiva agli oppiacei dopo un incidente ha dichiarato di aver assunto farmaci contenenti codeina, sollevando la questione di una possibile criminalizzazione dell’uso terapeutico di sostanze che, pur legali, potrebbero risultare rilevabili nei test.

Il dibattito si concentra sulla necessità di distinguere tra l’uso di droghe illegali e l’assunzione di farmaci prescritti, un punto su cui il Ministro Salvini ha posto particolare enfasi. Il Ministro ha sottolineato che, sebbene i test antidroga alla guida rimangano validi e necessari, è fondamentale non penalizzare indiscriminatamente chi utilizza farmaci cannabinoidi per scopi terapeutici.

Questa nuova normativa mira a contrastare più efficacemente il fenomeno della guida sotto effetto droghe, ma non senza polemiche. Alcuni esperti di diritto hanno criticato la presunzione automatica di colpevolezza basata su test biologici, considerandola una potenziale violazione dei principi di equità processuale. Inoltre, la mancanza di un chiaro legame tra la presenza di sostanze nell’organismo e l’effettiva compromissione delle capacità di guida pone interrogativi su come bilanciare sicurezza pubblica e diritti personali.

La questione della legittimità costituzionale sarà ora esaminata dalla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi su questo delicato equilibrio. Nel frattempo, gli operatori del settore e i giuristi chiedono maggiore chiarezza e uniformità nei criteri di valutazione, sottolineando la necessità di distinguere tra casi di abuso e situazioni di assunzione terapeutica. La sfida principale resta quella di creare una normativa che garantisca la sicurezza stradale senza compromettere i diritti fondamentali dei cittadini.

In attesa del verdetto della Corte, è evidente che le nuove disposizioni rappresentano un tentativo ambizioso di affrontare un problema complesso. Tuttavia, per essere realmente efficaci, richiedono una revisione costante e un dialogo aperto tra le istituzioni, gli esperti legali e la società civile. Solo così sarà possibile conciliare la lotta contro la guida sotto l’effetto di sostanze con il rispetto delle libertà individuali.

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