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Polestar 3: 635 km di autonomia e 680 CV di adrenalina

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 1 ott 2025
Polestar 3: 635 km di autonomia e 680 CV di adrenalina
La Polestar 3 2026 introduce architettura 800 V, batterie CATL, NVIDIA DRIVE AGX Orin e ricariche fino a 350 kW.

Quando si parla di rivoluzione elettrica nel segmento dei SUV premium, è impossibile non puntare i riflettori sulla Polestar 3. La nuova ammiraglia svedese si prepara a ridefinire i confini della mobilità elettrica per il 2026, puntando tutto su un mix di tecnologia d’avanguardia, prestazioni da primato e una cura quasi maniacale per i dettagli che fanno la differenza. Non siamo di fronte a un semplice aggiornamento di gamma, ma a un vero e proprio salto generazionale che si percepisce fin dal primo sguardo sotto la carrozzeria, dove batte un cuore elettrico ancora più sofisticato.

Il primo elemento che balza agli occhi è l’introduzione della architettura 800 V, un passo avanti cruciale che proietta la Polestar 3 tra le pochissime elette in grado di offrire tempi di ricarica rapida degni di una supercar. Basta una sosta di 22 minuti per passare dal 20% all’80% di energia, grazie a una potenza massima di 350 kW. Non si tratta solo di una cifra su carta: nella vita reale, questo significa poter programmare lunghi viaggi senza la tipica ansia da autonomia che ancora affligge molti automobilisti. In un settore dove ogni secondo conta, Polestar mette la freccia e si lascia alle spalle buona parte della concorrenza.

Sotto il pavimento, la vera rivoluzione porta la firma di CATL, il colosso cinese delle batterie che equipaggia la Polestar 3 con accumulatori di nuova generazione. La capacità massima raggiunge i 106 kWh nelle versioni top di gamma, ma ciò che colpisce è l’efficienza migliorata fino al 6% rispetto al passato. Non è solo una questione di numeri: questa evoluzione si traduce in un’autonomia che può raggiungere, secondo il ciclo WLTP, la ragguardevole soglia dei 635 km. Una distanza che, fino a ieri, sembrava appannaggio esclusivo di modelli ben più costosi e, spesso, meno prestazionali.

La gamma della Polestar 3 si declina in tre anime distinte, pensate per accontentare sia chi cerca il massimo dell’efficienza sia chi non vuole rinunciare al brivido delle prestazioni. Si parte dalla versione a trazione posteriore con 333 CV, capace di garantire 604 km di autonomia certificata WLTP, passando per la più equilibrata Dual Motor da 544 CV e 635 km di range, fino ad arrivare alla regina delle performance: la variante Performance da 680 CV, che brucia lo 0-100 km/h in appena 3,9 secondi senza sacrificare troppo l’autonomia, ferma a 593 km. Un equilibrio quasi miracoloso tra potenza pura e fruibilità quotidiana, che pochi rivali possono vantare.

Ma il vero salto di qualità si gioca sul fronte della tecnologia di bordo. Il nuovo processore NVIDIA DRIVE AGX Orin prende il posto del precedente Xavier, portando la potenza di calcolo a livelli mai visti su una Polestar. Parliamo di un incremento di oltre otto volte rispetto alla generazione precedente: un vero game changer per tutto ciò che riguarda assistenza alla guida, infotainment e sicurezza attiva. Un dettaglio che farà la felicità degli attuali proprietari: Polestar ha annunciato che questo aggiornamento hardware sarà disponibile come retrofit gratuito a partire dal 2026, una scelta che testimonia l’attenzione della Casa per la fidelizzazione della clientela e la volontà di non lasciare indietro nessuno nel percorso di evoluzione tecnologica.

Naturalmente, rimangono alcune incognite sul prezzo di listino italiano, che oggi parte da 85.900 euro, e sull’effettiva capillarità delle infrastrutture di ricarica in grado di supportare le nuove potenze in gioco. Ma è chiaro che, con questa offensiva tecnologica, Polestar intende giocare un ruolo da protagonista nel segmento dei SUV elettrici di lusso. L’attenzione al dettaglio, la scelta di partner tecnologici di primo piano come CATL e NVIDIA, e la capacità di anticipare le esigenze di una clientela sempre più esigente, fanno della Polestar 3 un modello destinato a lasciare il segno.

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