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Perché Nissan dice addio alle berline europee e punta solo sulla Cina

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 17 ott 2025
Perché Nissan dice addio alle berline europee e punta solo sulla Cina
Nissan annuncia N6 plug in e Teana VC Turbo per la Cina nel quadro del piano Re Nissan tra tagli e nuovi lanci. In Usa la Sentra rimarrà l'unica berlina.

In un panorama automobilistico in continua evoluzione, Nissan torna sotto i riflettori con una strategia che non manca di far discutere. Mentre da una parte il colosso giapponese si prepara a una decisa offensiva sul mercato orientale, dall’altra mette mano alla scure in Occidente, tracciando così un percorso di rilancio che si muove su binari paralleli e, per certi versi, contrastanti. Il nuovo piano industriale, ribattezzato Re Nissan, prende forma tra investimenti mirati, tagli drastici e un ripensamento radicale della gamma prodotto. Una mossa che punta a consolidare la presenza del marchio laddove le opportunità sono ancora floride, come in Cina, senza però rinunciare del tutto ai segmenti che, nel passato recente, hanno contribuito a costruire la reputazione globale del brand.

Nel dettaglio, la casa giapponese ha svelato due nuove berline pensate esclusivamente per il mercato cinese: la N6, una moderna plug in hybrid sviluppata in sinergia con Dongfeng, e la rinnovata Teana, equipaggiata con l’innovativo motore VC Turbo. Questi due modelli rappresentano non solo un’operazione di prodotto, ma anche un segnale forte sulle priorità strategiche di Nissan. Da un lato, si scommette su un segmento, quello delle berline tradizionali, che in Cina gode ancora di grande appeal presso il pubblico locale, dall’altro si assiste a un progressivo ridimensionamento dell’offerta nei mercati occidentali, dove la domanda sembra ormai orientata verso SUV e crossover.

La N6 si distingue per la sua impostazione tecnica: una berlina di dimensioni generose – 4.831 mm di lunghezza, 1.885 mm di larghezza, 1.491 mm di altezza e 2.815 mm di passo – progettata per offrire spazio e comfort, due valori particolarmente apprezzati dai clienti cinesi. Il cuore tecnologico è rappresentato dalla batteria LFP da ben 21,1 kWh, una capacità che si colloca ai vertici della categoria e promette un’autonomia in modalità elettrica superiore alla media. La scelta della tecnologia plug in hybrid non è casuale: risponde alla crescente attenzione dei consumatori cinesi verso la mobilità sostenibile, senza però rinunciare alla flessibilità di utilizzo garantita dalla doppia alimentazione.

Sul fronte della tradizione, la nuova Teana riprende le linee della Altima americana, reinterpretandole però in chiave più europea, con alcuni richiami stilistici che strizzano l’occhio alla Peugeot 508. Il vero punto di forza è però sotto il cofano: il motore a compressione variabile, marchiato VC Turbo, rappresenta una delle soluzioni più avanzate oggi disponibili nel segmento, in grado di offrire un equilibrio ottimale tra prestazioni e consumi. Una tecnologia che testimonia la volontà di Nissan di mantenere un posizionamento competitivo anche su mercati dove la concorrenza locale è particolarmente agguerrita.

Queste due berline arriveranno nelle concessionarie cinesi entro la fine dell’anno, ma difficilmente vedranno la luce al di fuori dei confini asiatici. Una scelta che conferma la strategia di differenziazione geografica adottata da Nissan: mentre in Cina si continua a investire sulle berline, negli Stati Uniti e in Europa si assiste a una progressiva eliminazione di questi modelli dai listini. Emblematico il destino della Sentra, che resterà l’unica rappresentante del segmento dopo l’uscita di scena della Versa nel 2025 e della Altima nel 2026. Un segnale chiaro: il futuro del marchio in Occidente sarà sempre più orientato verso SUV e crossover, con le berline destinate a un ruolo marginale.

La strategia, come spesso accade, divide gli analisti. Da una parte, i sostenitori del piano Re Nissan sottolineano la lungimiranza di una specializzazione geografica che consente di massimizzare i ritorni sugli investimenti, sfruttando le peculiarità dei singoli mercati. Dall’altra, i critici temono che la progressiva marginalizzazione delle berline in Occidente possa ridurre la visibilità globale del marchio e indebolirne il posizionamento internazionale. Una preoccupazione non del tutto infondata, se si considera la concorrenza sempre più agguerrita sia sul fronte dei costruttori cinesi sia su quello dei big europei e americani.

Tuttavia, Nissan non sembra intenzionata a scomparire dal radar dei grandi mercati occidentali. Un segnale in questa direzione arriva dall’annuncio del ritorno della Xterra nel 2028, un SUV iconico che ha fatto la storia del marchio negli Stati Uniti e che potrebbe rappresentare la carta giusta per riconquistare una clientela sempre più affezionata ai veicoli a ruote alte. Nel frattempo, però, l’attenzione resta concentrata sulla capacità di tradurre il piano Re Nissan in prodotti vincenti, con la Cina al centro di una strategia che non ammette passi falsi.

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