Nissan, ecco il piano di rilancio per evitare il tracollo
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La situazione attuale di Nissan è emblematica di una crisi finanziaria senza precedenti che rischia di compromettere la stabilità del colosso automobilistico giapponese. Con un debito in scadenza di 5,6 miliardi di dollari e una necessità impellente di rifinanziamento, l’azienda si trova a dover affrontare decisioni drastiche per garantire la propria sopravvivenza. Secondo i dati più recenti, il piano di salvataggio da 7 miliardi di dollari è già in corso, ma resta da vedere se le misure adottate saranno sufficienti per evitare il tracollo.
Strategia di emergenza
La strategia d’emergenza, annunciata dal CEO Ivan Espinosa, prevede un pacchetto di finanziamento da 1.000 miliardi di yen. Tra le iniziative principali figurano l’emissione di obbligazioni per 630 miliardi di yen e un prestito garantito dall’agenzia britannica UK Export Finance per 1 miliardo di sterline. Questo intervento mira a generare liquidità immediata per sostenere le operazioni aziendali e ridurre il rischio di insolvenza. Tuttavia, le risorse attuali, pari a circa 2.200 miliardi di yen tra contanti e linee di credito, potrebbero esaurirsi entro i prossimi 12-18 mesi, rendendo la situazione estremamente critica.
Per fronteggiare questa crisi, Nissan ha deciso di adottare misure drastiche, tra cui la chiusura di sette stabilimenti su diciassette e il taglio di circa 20.000 posti di lavoro entro il 2028. Tra gli impianti destinati alla chiusura vi sono quelli di Oppama e Hiratsuka in Giappone, decisioni che rappresentano un colpo significativo per l’industria locale. Inoltre, l’azienda sta procedendo alla vendita di asset strategici, tra cui le quote in Renault e nella società di batterie Aesc Group, nonché impianti in Sudafrica e Messico. Persino il quartier generale di Yokohama sarà venduto con un contratto di riaffitto, evidenziando la gravità della situazione.
Un pilastro sono le auto EV
Nonostante le difficoltà, il futuro della produzione di veicoli elettrici rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di rilancio di Nissan. Lo stabilimento di Sunderland, nel Regno Unito, gioca un ruolo chiave in questo contesto. L’azienda ha pianificato investimenti per 2 miliardi di sterline per potenziare la capacità produttiva di veicoli elettrici, con l’obiettivo di raggiungere una produzione annua di 500.000 unità. Questa mossa è parte integrante della transizione verso l’elettrificazione, un mercato sempre più competitivo e cruciale per il futuro dell’industria automobilistica.
Inoltre, un possibile accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti potrebbe ridurre l’impatto dei dazi sulle esportazioni, offrendo un margine di respiro a Nissan. Tuttavia, la corsa contro il tempo è evidente: senza ulteriori iniezioni di capitale, l’azienda potrebbe trovarsi senza liquidità già a marzo 2026. Le perdite operative previste per l’anno fiscale in corso ammontano a 450 miliardi di yen, un dato che sottolinea ulteriormente la necessità di interventi immediati e incisivi.
In sintesi, Nissan si trova a un bivio cruciale. Le misure di rifinanziamento e i tagli operativi rappresentano un tentativo disperato di mantenere la competitività in un mercato sempre più orientato verso l’elettrificazione. Resta da vedere se queste strategie saranno sufficienti per superare una crisi che potrebbe ridefinire il futuro del marchio giapponese.
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