Autostrade: ecco il nuovo sistema dei pedaggi

Francesco Giorgi
21 Giugno 2019
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Come verranno applicate le tariffe. Aiscat: “Pedaggi sono già ragionevoli, è un provvedimento che blocca i cantieri”. Codacons: “Finalmente tariffe correlate agli investimenti”. Toninelli: “Siamo sulla strada giusta”.

L’obiettivo è garantire equità e trasparenza nella determinazione dei pedaggi, e – relativamente alle opere pubbliche – certezza sugli investimenti. All’atto pratico, ciò potrebbe concretizzarsi anche in un ribasso delle tariffe per gli automobilisti: un risultato, quest’ultimo, accolto con favore dalle Associazioni di tutela dei consumatori, che tuttavia solleva notevoli riserve da parte delle società concessionarie, le quali – stante la natura retroattiva – osservano come in Italia le tariffe siano mediamente inferiori rispetto agli altri Paesi UE e temono che con il nuovo provvedimento possa giungersi ad un “blocco” dei cantieri. La replica del ministro delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici Danilo Toninelli non si è fatta attendere: a stretto giro di posta, il ministro risponde alle critiche osservando di essere “Sulla strada giusta” per l’avvio di una “Rivoluzione che volevamo fortemente fin da quando ci siamo insediati al Governo”.

Ecco, in estrema sintesi, il “disco verde” da parte dell’Authority nazionale di regolamentazione dei trasporti in merito al nuovo piano tariffario delle autostrade, approvato in via definitiva nelle scorse ore quale risultante dalle disposizioni presenti nel testo di legge 109/2018 di conversione del Decreto Genova in cui si estende la competenza dell’Autorità anche alle concessioni già in essere, dunque non soltanto a quelle nuove come veniva stabilito dalla legge 214/2011 che istituiva la Art.

Rivoluzione negli atti pubblici

Nello specifico, il nuovo sistema si concretizza con la pubblicazione, da parte della Art, delle delibere (consultabili a questo link) che riguardano 16 concessionarie autostradali (da Aspi-Autostrade per l’Italia a Raccordo Autostradale Valle d’Aosta S.p.A., Società Autostrada Tirrenica, Strada dei Parchi SpA, CAV-Concessioni Autostradali Venete, SATAP Tronco A4, Società Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza- Padova, Società di Progetto Autostrada Asti – Cuneo, Autocamionale della Cisa, Autostrada dei Fiori, Autostrada Torino Savona, SALT-Società Autostrada Ligure Toscana, SAV-Società Autostrade Valdostane, SITAF SpA-Autostrada A32 Torino-Bardonecchia, Tangenziale di Napoli SpA) ed i cui Pef (piani economico-finanziari) di riferimento erano fermi da tempo: una serie di criteri e parametri che si riferiscono ad un meccanismo già posto in essere per alcune concessioni scadute o da affidare nuovamente, come la A22 Autobrennero e la A4 Autovie Venete. Il Decreto Genova, infatti, ha esteso la competenza dell’Autorità nazionale di regolamentazione dei trasporti tanto alle nuove concessioni, quanto a quelle già in essere.

Nuovo sistema di determinazione dei pedaggi

Il provvedimento, indica l’Authority, cancella i sei piani tariffari finora in vigore, ed elimina il procedimento degli aggiornamenti annuali, a favore di un meccanismo che si basa sul “price-cap”, ovvero viene introdotto un indicatore di produttività che fa riferimento ad una serie di parametri determinati da un confronto reale con le pratiche di settore più virtuose: ed è qui il nocciolo della questione. Per intenderci, ciò che potrebbe offrire le auspicate trasparenza nel calcolo dei pedaggi ed equità nella loro determinazione. Dal canto suo, l’Autorità si occupa di intervenire sui costi – mediante un sistema di remunerazione sul capitale investito, al 7,09%, rispetto agli attuali tassi di mercato -, fermo restando il mantenimento del tasso di rendimento fissato dal piano tariffario precedente per le opere già in cantiere. “Last but not least”, obbiettivo del nuovo sistema è far sì che gli investimenti programmati siano effettivamente realizzati: ciò prevede verifiche a cadenza annuale e ribassi ai pedaggi qualora le tempistiche di esecuzione non vengano rispettate.

Codacons: “Finalmente le tariffe saranno vincolate agli interventi”

“Bene per il nuovo sistema tariffario per i pedaggi autostradali varato dall’Autorità di regolazione dei trasporti”: esordisce così, senza mezzi termini, il comunicato stampa che l’Associazione di difesa dei consumatori ha diffuso, nelle scorse ore, immediatamente dopo l’”OK” dell’Autorità nazionale di regolamentazione dei trasporti: una nota (consultabile a questo link) nella quale si esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, rivolto ad un “nuovo corso” nei controlli ai gestori, a tutto vantaggio degli utenti. “Finalmente si vincolano gli aumenti delle tariffe autostradali alla realizzazione degli interventi programmati, e si introducono criteri che portano vantaggi agli automobilisti – spiega il Codacons – Grazie al nuovo sistema le performance dei gestori verranno monitorate e si potrà vigilare sugli investimenti annunciati, controllando che siano effettivamente realizzati interventi sulla rete. Fino ad oggi la carenza di controlli sulla messa in pratica degli investimenti rappresentava una criticità a danno dei cittadini, che subivano rincari annuali dei pedaggi senza però poter valutare gli effettivi miglioramenti sul fronte del servizio”. “Il nuovo sistema dell’Autorità apre inoltre le porte ad una riduzione delle tariffe, prevedendo la diminuzione dei pedaggi in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi sugli investimenti”, conclude l’Associazione.

Aiscat: “Provvedimento blocca-cantieri”

Come si accennava in apertura, il “via libera” dell’Art al nuovo sistema tariffario sulle autostrade nazionali fa storcere il naso alle società concessionarie. Aiscat punta il dito contro la nuova delibera, dichiarando preoccupazione sulle modalità di esecuzione del programma e dichiarando una posizione discordante anche riguardo al “come” la consultazione sia avvenuta. “Esprimiamo preoccupazione ed opposizione alle deliberazioni sui sistemi tariffari delle concessioni autostradali comunicate oggi dall’Art, all’esito di una consultazione meramente formale nella quale è stato chiesto ai concessionari di riempire un formulario con proprie osservazioni, senza possibilità (nonostante le nostre richieste) di un reale confronto, peraltro dovuto trattandosi di modifiche unilaterali a contratti di durata – indica Aiscat in una nota pubblicata sul proprio portale Web: qui il testo integrale – La procedura di consultazione (contro la quale hanno fatto ricorso tutti i concessionari interessati, pubblici e privati, aderenti ad Aiscat) e soprattutto gli esiti della procedura stessa violano i più basilari principi giuridici della certezza dei contratti e delle regole stabiliti sia a livello comunitario che nazionale, indebolendo fortemente l’immagine di affidabilità del sistema Italia. La modifica unilaterale che l’Art vorrebbe introdurre appare sulla stessa linea di quella già stigmatizzata in ambito comunitario, come risulta dalla procedura di infrazione comunitaria n. 2006/2419 conclusasi, a seguito della messa in mora dell’Italia, con la rettifica delle disposizioni normative nazionali adottate in materia”.

Come già espresso in altre occasioni, Aiscat torna nuovamente sull’argomento delle entità dei pedaggi, sottolineando come in Italia le tariffe autostradali siano “Fra le più basse in Europa, a fronte dei maggiori investimenti per ammodernare la rete autostradale, costruita per la maggior parte negli anni ‘50 e ‘60”.

L’Italia, prosegue il comunicato Aiscat che si conclude con la disponibilità ad un “Serio confronto con il Governo per migliorare il sistema”, “Ha un sistema di concessioni e tariffe che l’Unione Europea ritenne, soltanto un anno fa, equo e ragionevole, tale da non generare sovra-compensazioni. In considerazione della incompatibilità con lo spirito e la lettera dei contratti di concessione in essere legittimamente stipulati ed approvati, ci auguriamo che il governo voglia valutare con grande ponderazione le linee guide suggerite da parte dell’Autorità”.

Toninelli: “È l’inizio di una rivoluzione”

Una dura presa di posizione che non sembra scalfire la soddisfazione espressa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Se Aiscat ci attacca in questo modo, vuol dire che ci troviamo sulla strada giusta”, commenta il ministro Danilo Toninelli. “Qui non si tratta di bloccare chi davvero investe e merita iol giusto profitto: si tratta soltanto di non ‘ingrassare’ più chi promette investimenti e poi non li esegue, con ripercussioni anche gravissime per la sicurezza di chi viaggia”. “Sblocchiamo i lavori e fermiamo le mangiatoie”.

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