F1: la Mercedes entra nella storia

Valerio Verdone
29 Aprile 2019

Nel giorno della quarta doppietta consecutiva nelle prime quattro gare per la Mercedes la Ferrari sacrifica la corsa di Leclerc per Vettel.

Il gran premio di F1 di Baku viene archiviato tra certezze e dubbi, le prime, riguardano la Mercedes, mentre le seconde, manco a dirlo, la Ferrari. Infatti, nel giorno storico in cui il team della Stella a Tre Punte sigla la quarta doppietta consecutiva nelle prime 4 gare, nessuno ci era mai riuscito fino ad ora, la squadra di Maranello non riesce ad andare oltre un terzo posto con Vettel.

Ma quali sono i meriti della Mercedes ed i demeriti Ferrari? Ebbene, la squadra capitanata da Toto Wolff ha sfruttato a pieno gli errori della Ferrari in qualifica, nello specifico di Leclerc, e partendo davanti è riuscita a non mettere mai in discussione la leadership della corsa. Oltre tutto, il duello in casa tra Bottas ed Hamilton, finito con il finlandese vincente, è stato pulito, senza colpi bassi, e non ci sono stati ordini di scuderia o strategie discutibili ad inficiare le operazioni in pista. Certo, più avanti le cose non andranno così se Bottas continuerà a fare il Rosberg, ma per adesso tutto sembra tranquillo, con il finlandese che comanda la classifica piloti con 1 lunghezza di vantaggio su Hamilton. Il boscaiolo, almeno questo è il suo look rude, per adesso sembra in grado di tenere testa alla rockstar dei motori, ma il campionato è lungo e sarà il tempo a dirci se ci sarà un vero duello, magari reso possibile dal mercato piloti, ma si tratta di rumors, per ora…

La Ferrari invece, ha avuto un atteggiamento prudente, quasi conservativo, nonostante potesse osare di più con Leclerc. Il pilota monegasco era velocissimo con le medie, tanto da arrivare a prendere, seppur momentaneamente, la testa della gara. Ma è stato lasciato in pista per ben 34 giri per cercare di rallentare le due Mercedes a favore di Vettel, e l’idea non ha funzionato, visto il lunghissimo rettilineo di Baku, per cui al monegasco non è rimasto altro da fare che cercare il giro veloce montando altri due set di soft nel corso della gara. Certo, si poteva osare di più, perché per l’ennesima volta Vettel non è riuscito a beneficiare di un regalo del giovane compagno di squadra. Il rischio è di sacrificare il pilota più veloce a favore di un veterano che non sembra più in grado di fare la differenza. Certo, che Leclerc, con l’errore nelle qualifiche ha vanificato il suo vantaggio e la possibilità di partire perlomeno in prima fila, per cui forse i vertici di Maranello non lo ritengono ancora maturo per diventare una reale alternativa a Vettel in ottica mondiale. Intanto, in assenza di chance per il giovane Charles, Seb non sembra in grado di viaggiare sui ritmi di Bottas ed Hamilton e se il distacco nella classifica piloti non è abissale è solamente perché Wolff non ha puntato esclusivamente su Hamilton dall’inizio.

Quindi la Ferrari non è riuscita a capitalizzare le occasioni in cui ha avuto un vantaggio, mentre la Mercedes ha sempre ottenuto il massimo in ogni situazione. Ed è proprio questa la differenza, oltre ad un’affidabilità che mette paura. D’altra parte, il team di Wolff non ha più niente da dimostrare, mentre Binotto ha assolutamente bisogno di risultati e più la pressione aumenta, più è facile sbagliare. Oltre tutto, per recuperare più in fretta possibile a Maranello stanno lavorando molto sulla monoposto a volte anche a scapito dell’affidabilità. E poi c’è la questione piloti, con Leclerc che scalpita e viene tenuto a freno e Vettel che non riesce a guadagnarsi in pista i gradi da prima guida, che sia il preludio di un addio?

Troppo presto per dirlo, perché la prossima gara si terrà in Spagna il 12 maggio, su un circuito sfruttato a fondo per i test dove la Ferrari ha brillato, e bisogna concentrarsi per non lasciar scappare ulteriormente le frecce d’argento.

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