Volvo: sicurezza in primo piano con il progetto E.V.A.

Valerio Verdone
29 Marzo 2019
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Condividere le conoscenze sulla sicurezza è il piano di Volvo per sensibilizzare anche gli altri costruttori in materia.

Volvo è un brand da sempre legato alla sicurezza e l’evento andato in scena a Milano nel Volvo Studio ha avuto come argomento principale il concetto di sicurezza condivisa legata all’iniziativa denominata E.V.A. acronimo di Equal Vehicle for All, ma non sono mancati riferimenti alle grandi innovazioni introdotte dal Brand scandinavo per migliorare l’efficacia delle vetture in caso d’incidente come le cinture di sicurezza a 3 punti che quest’anno compiono 60 anni.

L’obiettivo del Brand è ambizioso: fare in modo che entro il 2020 non ci siano più vittime di incidenti stradali. Intanto le cinture di sicurezza hanno salvato 1 milione di vite umane nei loro 60 anni di vita e sono un’invenzione che Volvo non ha tenuto per sé, ma ha reso disponibile anche per le altre case costruttrici.

Così, con il progetto E.V.A. il marchio svedese continua su questa strada mettendo a disposizione per gli altri costruttori una libreria con tutti i suoi dati per continuare questo processo di democratizzazione della sicurezza. Si tratta di una scelta che riflette la cultura svedese dove spesso si tende a smorzare la competitività come accade nell’educazione dei bambini.

Intanto, prima di arrivare ad un futuro senza incidenti, dal 2020 ogni Volvo avrà una velocità massima limitata a 180 km/h, una Care Key per limitare la velocità dell’auto in condivisione, ad esempio quando viene affidata ad un neopatentato, un sistema di telecamere che monitora la chiusura degli occhi del conducente ed un dispositivo in grado di parcheggiare la vettura quando il guidatore non è in grado di proseguire.

Si tratta di strumenti che vanno ad agire sulle cause principali dei sinistri, come la velocità e la distrazione, perché il 94% degli incidenti è frutto di un errore umano. E ogni sinistro non solo causa veri e proprio drammi familiari, ma rappresenta anche un costo per la comunità, visto che ad ogni vita spezzata corrisponde una spesa pari ad 1,5 milioni di euro e per ogni ferito grave bisogna mettere in conto 42.000 euro.

Si tratta di numeri che non vanno certo a confortare i parenti delle vittime e che non sono nulla al cospetto della vita umana, ma che bisogna sottolineare perché maggiore sicurezza sulle strade vuol dire anche minore spesa per la collettività.

Chiaramente, in posizione di leader mondiale nell’ambito della sicurezza automobilistica, Volvo Cars intende avviare un dibattito e inviare un segnale forte al mondo e a tutti i costruttori puntando sul concetto di condivisione e sul senso di responsabilità appartenente ad ogni casa costruttrice.

La Sicurezza è da sempre il principio che guida le azioni di Volvo,” ha dichiarato Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia, che ha aggiunto: “da questa tradizione viene il progetto di condivisione a favore della sicurezza di tutti di cui siamo oggi protagonisti. Ma non basta: riteniamo che un costruttore automobilistico abbia il dovere di occuparsi di tutti i fattori che influiscono sulla sicurezza del traffico, compresi i comportamenti umani. Abbiamo fatto proposte che fanno e faranno discutere, l’importante è portare l’attenzione e il dibattito su questi temi. Ci si chiede se un costruttore debba o meno lasciare il veicolo prendere il controllo in certe situazioni di guida; di fatto, accade già da tempo. Ad esempio, nel caso di Volvo, con la frenata automatica del City Safety, che in caso di distrazione di chi guida evita l’impatto. Il principio è lo stesso, la tecnologia annunciata non fa che espandere quanto già applicato, e solo in caso di necessità”.

Nel corso dell’evento è emerso quanto la guida autonoma sia un qualcosa di lontano e meno concreto, attualmente, di quanto si possa credere, ma le vetture saranno sempre più colme di tecnologia per intervenire a salvaguardia del guidatore e dei passeggeri. Intanto, con molti sistemi già presenti bisognerà trovare una giusta soglia d’intervento per consentirgli di leggere perfettamente la situazione adeguandosi alla stessa in tempo reale, prima che questi non potranno più essere disinseriti da chi è al volante. Ma alla Volvo ci hanno rassicurato che stanno lavorando già in questa direzione.

 

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