Autostrade, Di Maio: Tariffa unica europea e addio ai caselli

Francesco Giorgi
16 Gennaio 2019
Luidi Di Maio ed Alessandro Di Battista

Il vicepremier pentastellato torna a mettere società Autostrade nel mirino: sull’esempio della Svizzera, auspica una “bolletta” annuale per l’intera rete europea. La replica di Autostrade per l’Italia.

Non c’è “amore” fra il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e società Autostrade: già nel mirino del vicepremier – che una volta tanto d’accordo con il ministro dell’Interno Matteo Salvini vorrebbe togliere le concessioni alla società di proprietà della famiglia Benetton (nazionalizzazione che nelle scorse ore, in un intervento alla trasmissione “Omnibus” andata in onda su La7, il ministro dei Trasporti Daniele Toninelli  ha ribadito essere “Un preciso indirizzo dell’attuale Governo; i nuovi provvedimenti che stiamo dando, ad esempio in Veneto, Friuli e nel Trentino, riguardano concessioni ad un consorzio di enti locali”) -, adesso sarebbero da prendere in considerazione le tariffe.

In che modo? Lo spiega lo stesso Di Maio nell’ormai celebre sequenza video filmata durante il viaggio dei giorni scorsi con Alessandro Di Battista alla volta di Strasburgo.

Approfittando del passaggio in territorio svizzero, dove come si sa i caselli non esistono (il pagamento per il transito sulla rete autostradale elvetica avviene previo acquisto della “vignetta” autoadesiva – Autobahnvignette – disponibile alla frontiera, nelle stazioni di servizio prima del confine, presso gli uffici postali, le autorimesse, gli Uffici cantonali della Circolazione stradale e le agenzie del TCS-Touring Club svizzero), il ministro dello Sviluppo Economico prende a prestito i regolamenti in vigore nello Stato federale, e lancia una propria proposta di “pagamento unico” periodico, che di fatto – qualora venisse applicata – eliminerebbe i caselli di entrata e di uscita, così come renderebbe superflui gli attuali sistemi Viacard e Telepass. “Bisogna considerare una rete autostradale a tariffa unica europea – è quanto afferma il vicepremier pentastellato – Il ‘casello’ deve sparire, in favore di una tariffa unica annuale per l’utilizzo della rete. E questi soldi vadano ad una società stradale che li usa per fare le strade ed investire”.

La proposta: un abbonamento europeo

“Non abbiamo dimenticato la promessa fatta dai familiari delle vittime del cavalcavia di Avellino e del ponte Morandi – prosegue Di Maio nel proprio video intervento “ripreso” nel testo da un lancio Ansa – Noi vogliamo togliere la concessione alla famiglia Benetton che da quando è entrata in Autostrade ha aumentato le tariffe del 30% ma ha ridotto gli investimenti”. “Autostrade, Gavio e Toto devono capire che si fa una direttiva europea e d’ora in poi si usa una sola tariffa, un pedaggio unico, e gli introiti si usano per fare gli investimenti”. Come dire: un’Europa unita anche dal punto di vista dei collegamenti autostradali.

Vignette autostradali: dove vengono utilizzate

Occorre ricordare che il sistema del pagamento “una tantum” per le autostrade è in vigore non soltanto in Svizzera: anche Austria e Slovenia utilizzano lo stesso metodo. Nel dettaglio, il regolamento sloveno – valevole per autostrade e superstrade – permette la scelta fra tre tipi di vignetta: annuale (110 euro), mensile (30 euro) o settimanale (15 euro), valevoli dal, rispettivamente, 1 dicembre dell’anno precedente al 31 gennaio dell’anno successivo al giorno dell’acquisto; dal giorno dell’acquisto allo stesso giorno del mese successivo; e sette giorni consecutivi a partire dalla data di acquisto. In Austria, tranne alcune eccezioni, il transito su autostrade e superstrade comporta l’acquisto di un contrassegno annuale, bimestrale o da 10 giorni. Nel primo caso (anche qui dal 1 dicembre dell’anno precedente al giorno di acquisto al 31 gennaio dell’anno successivo) il prezzo è di 86,40 euro; quello da due mesi (valido per due mesi dalla data di foratura del tagliando) ha un prezzo di 25,90 euro; l’abbonamento da dieci giorni (entra in vigore alla mezzanotte della data di foratura del tagliando ed è valevole fino alla mezzanotte del nono giorno successivo) costa 8,90 euro.

Rivoluzione delle tariffe? Non sarà facile

Al di là della querelle fra l’esecutivo e società Autostrade, che ha tutta l’aria di non sopirsi in pochi giorni, occorre tenere conto di alcune “voci” di natura logistica e pratica. In primo luogo, una eventuale introduzione di tariffa autostradale unica a livello europeo, per quanto comprensibile, comporterebbe evidenti questioni: la demolizione di tutte le barriere, la fabbricazione materiale di milioni di tagliandini (e di colori differenti in base all’anno di emissione, in modo da consentire immediati controlli), e – sebbene col trascorrere del tempo la loro presenza vada via via diminuendo – la completa sparizione del personale di servizio ai caselli. Inoltre, va considerato il fatto che, in Italia, la rete autostradale – 6.000 km – è di gran lunga superiore a quella nei Paesi in cui è in vigore il pagamento “a vignetta”. Si tratterebbe, dunque, di una “rivoluzione” che, qualora attuabile, richiederebbe tempi ed impegno notevoli.

La replica di Autostrade per l’Italia

All’idea avanzata da Luigi Di Maio risponde Autostrade per l’Italia, che a stretto giro di posta replica, “Pur non volendo entrare in alcun modo nel dibattito politico ma con l’intento di fornire informazioni utili ai cittadini”, come “Le tariffe autostradali sulla propria rete sono in media le più basse d’Europa nei Paesi comparabili: sono circa il 40% più basse rispetto a quelle applicate in Spagna e circa il 15% inferiori rispetto a quelle francesi (rete ASPI: 7,36 centesimi di euro/km; Francia: 8,73 centesimi di euro/km; Spagna: 12,13 centesimi di euro/km)”. In una nota, ASPI-Autostrade per l’Italia aggiunge, riguardo agli investimenti, che “Dalla privatizzazione a fine 2017 è stata investita una somma di 13,6 miliardi di euro, con un livello medio annuo di investimenti pari a 757 milioni di euro l’anno contro i 127 milioni di euro annui medi della gestione pubblica”. “Inoltre – prosegue ASPI – Autostrade per l’Italia spende in manutenzione, per km di infrastruttura, circa 108.000 euro l’anno (periodo 2013-2017), cinque volte di più rispetto ad ANAS e tre volte di più rispetto alle principali concessionarie francesi e spagnole”.

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