F1 Gran Premio USA, qualifiche: piccolo sorriso Rosso

Francesco Parente
21 Ottobre 2018
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La Ferrari incalza Hamilton e lo bracca rimanendo alle sue spalle. Poco il divario tra la Rossa e la Mercedes, non guasterebbe un pizzico di fortuna in più.

La Formula 1 fa tappa in America, ad Austin, dove il weekend della Ferrari iniziava male, sotto la pioggia di un venerdì di libere che condannavano Vettel alla retrocessione di 3 posizioni in griglia per aver tenuto una condotta di marcia veloce nonostante ci fosse la bandiera rossa in pista. Verrebbe da dire che le novità, almeno fino alla Q1, non si affrettavano ad arrivare: Hamilton comandava il gruppone, lo seguiva Bottas, ma il compagno finlandese si prendeva più di 3 decimi dal Campione inglese, qualcosa di più beccavano Vettel e Raikkonen, poi dietro si piazzavano le due Red Bull di Ricciardo e Verstappen. L’olandese rompeva la sospensione posteriore destra dopo aver urtato con violenza un cordolo alto, unica sua fortuna la possibilità di rientrare presto ai box. Rimanevano fuori Alonso, Sirotkin, Stroll, Ericsson, Vandoorne, che tradotto significava fuori le due McLaren, le due Williams e una Sauber Alfa Romeo.

In Q2 nessun dubbio per nessuno: gomme super soft per tutti e un errore in curva di Lewis Hamilton che gli costava più di 5 decimi. Raikkonen faceva segnare il giro più veloce, Vettel lo seguiva ma all’apparenza sembrava meno performante del compagno di squadra. Ricciardo restava unico condottiero di una Red Bull decimata a causa dell’incidente di Verstappen contro il cordolo alto: la sua monoposto restava ferma ai box, già sotto la cura dei tecnici. Restavano fuori Sainz, Magnussen, Gasly, Hartley e Verstappen.

La Q3 vedeva subito in pista le due frecce d’argento e Raikkonen, poi dentro anche Vettel: Hamilton si confermava ancora il più veloce ma stavolta lo braccava da molto vicino il tedesco della Ferrari (88 millesimi di ritardo), mentre Bottas si prendeva poco più di un decimo e Raikkonen quasi 5 decimi. A 4 minuti dalla fine la classifica era la seguente: Hamilton, Vettel, Bottas, Raikkonen, Ricciardo, Grosjean, Hulkenberg, Ocon, Perez, Leclerc. Quando tutti i piloti stavano per “sparare le ultime cartucce”, in pista si sorpassavano più volte per conquistare la posizione migliore e lanciarsi serenamente verso la pole: Hamilton la spuntava per 61 millesimi su Vettel e per 70 millesimi su Raikkonen. Dopo i primi tre troviamo Bottas (troppo lento fino ad oggi), Ricciardo, Ocon, Hulkenberg, Grosjean, Leclerc e Perez. Sensazionale il team radio di Vettel, che chiamando il suo ingegnere chiedeva: “per quanto l’abbiamo persa?…..Oh no!?!”.

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