
I lavoratori degli impianti Nissan di Barcellona hanno accettato una maggiore flessibilità e il congelamento dei salari per mantenere la produzione.
I lavoratori degli impianti Nissan di Barcellona hanno accettato una maggiore flessibilità e il congelamento dei salari per mantenere la produzione.
I lavoratori dei due stabilimenti Nissan di Barcellona hanno accettato il congelamento dei salari e una flessibilità di orario e di mansioni pur di mantenere attivo lo stabilimento. Grazie a questo sacrificio, il costruttore giapponese assemblerà qui il suo nuovo pick up come diretta conseguenza della intelligente presa di posizione di sindacati e maestranze.
In una nota, la Casa fondata a Yokohama ha spiegato di “aver attribuito a Barcellona la produzione europea del nuovo pick-up perché potrà rispettare i suoi impegni a livello di competitività”.
Nel dettaglio, i circa 3.000 addetti degli stabilimenti situati nei pressi della metropoli spagnola hanno firmato un programma che prevede il blocco dei salari fino al 2012. Nei 2 anni successivi è previsto un leggero e progressivo aumento legato anche ad un incremento della produttività con un aumento dell’orario di lavoro. [!BANNER]
Il piano industriale prevede un investimento di circa 80 milioni di euro e un’attività di almeno 10 anni dei due siti produttivi.
Intanto, nel quartier generale nel Paese del sol levante, i vertici aziendali sono preoccupati dal bassissimo livello di vendite riscontrate per la Leaf, l’auto elettrica messa in commercio in Giappone e negli Usa subito prima di Natale: a fronte delle 6.000 consegne previste, fino a oggi ne sono state immatricolate poco più di 60.