Fiat ferma la produzione per spiegare le proprie ragioni, in attesa della consultazione di domani che deciderà il destino di Mirafiori.
Fiat ferma la produzione per spiegare le proprie ragioni, in attesa della consultazione di domani che deciderà il destino di Mirafiori.
Conto alla rovescia per il giorno delle votazioni per il rilancio dello stabilimento Fiat di Mirafiori, che sono state confermate ufficialmente per domani e dopo domani. Intanto la Fiat si sta operando per spiegare i termini dell’accordo agli operai, sospendendo a sorpresa la produzione per un’ora.
Il primo turno è stato infatti interrotto per lasciare il posto a delle assemblee nelle quali sono stati riuniti una quarantina di operai per volta a cui i capisquadra hanno esposto il punto di vista dell’azienda sui contenuti dell’accordo.
La Fiat ha così cercato di giocare d’anticipo rispetto alle riunioni che indirà giovedi la Fiom, con l’obiettivo di cercare di contrastare l’accordo. La Federazione Impiegati Operai Metallurgici è stata l’unica a rifiutarsi di firmare e ad interpretare in modo negativo l’accordo, tanto che alla riapertura post natalizia dello stabilimento ha iniziato, la propria campagna informativa su ciò che verrà votato nei prossimi due giorni, anche distribuendo volantini ai cancelli insieme ai Cobas.
Gli altri sindacati (Fim, Uilm, Fismic), invece, hanno deciso di firmare l’accordo ma non si sono preoccupati di spiegare le proprie ragioni, né di distribuirne il testo ai lavoratori.[!BANNER]
Il colpo di scena della Fiat ha spiazzato la Fiom, che si è dichiarata indignata per voce di Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom: «Siamo ormai ai padroni del vapore, la rappresentanza sindacale è gestita direttamente dall’azienda. È la chiara dimostrazione che la Fiat non si fida dei firmatari del sì e interviene per conto suo». Dal canto suo l’azienda ha definito la sua mossa di spiegare l’accordo firmato una propria prerogativa.
Ricordiamo che il documento firmato prima di Natale prevede, se si dovesse raggiungere la maggioranza, la nascita di una newco in cui avranno rappresentanza soltanto i sindacati firmatari. Dopo 48 anni di attività lo stabilimento cambierà del tutto regime, modificando di fatto la vita a tutte le tute blu che vi sono impiegate.