Volkswagen: Herbert Diess è il nuovo amministratore delegato

Francesco Giorgi
13 Aprile 2018
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Il valzer delle nomine comunicato dal “board” VAG avvicenda l’attuale numero uno VW al CEO Müller, che ha traghettato Wolfsburg nella delicata fase di superamento del Dieselgate. Le nuove strategie di Gruppo.

È Herbert Diess il nuovo numero uno del Gruppo VAG-Volkswagen Audi: il 59enne top manager, arrivato a Wolfsburg tre anni fa dopo una lunga carriera nel comparto automotive – in Bosch nel 1989, successivamente (1996) in Bmw e, dal 2003 al 2007, al ponte di comando della Divisione moto del colosso bavarese – è stato nominato nelle scorse ore, dal Consiglio di Sorveglianza VW, amministratore delegato del Gruppo in sostituzione di Matthias Müller, chiamato nell’autunno del 2015 al ruolo di “prima poltrona” VAG in una delle fasi più delicate e complesse nella storia di Wolfsburg: era appena avvenuto il “Dieselgate” (lo scandalo sulle emissioni di ossidi di azoto manipolate in laboratorio), che tenne banco per diversi mesi a livello mondiale e, di fatto, rappresentò un concreto spartiacque per velocizzare e concretizzare nuove strategie eco friendly hi-tech da parte dei big player automotive, VW su tutti.

Il contratto di Müller (già CEO di Porsche) scade, di fatto, nel 2020, tuttavia già precedentemente alla riunione del Consiglio di Sorveglianza VW che ha deciso l’avvicendamento ai massimi vertici del Gruppo, egli aveva annunciato di essere disponibile ad essere parte della ristrutturazione del colosso di Wolfsburg, attualmente al centro di un “new deal” (i cui particolari erano stati via via resi noti negli ultimi due anni) improntato ad un deciso orientamento della holding verso una più “massiccia” elettrificazione di gamma e nuovi traguardi nelle tecnologie di bordo e multimediali.

La guida VW sotto il neo-eletto Herbert Diess in qualità di numero uno del Gruppo proseguirà da qui, come indica lo stesso Diess in una nota diramata dal Gruppo VAG nelle scorse ore: “Il mio impegno principale consisterà nel proseguire il grande cambiamento avviato da Matthias Müller: portare avanti ed accelerare i programmi di sviluppo nei settori della mobilità sostenibile, della digitalizzazione delle autovetture ne dei servizi alla mobilità”. Una serie di “voci” che, del resto, il nuovo “grande capo” di Wolfsburg ben conosce: già protagonista, come amministratore delegato del marchio Volkswagen, di un netto programma di riorganizzazione dei costi aziendali (che, in passato, era stato molto discusso dalle parti sindacali), Diess portava in dote una precedente esperienza nella Divisione Acquisti di Bmw, sotto la cui guida il Gruppo bavarese aveva “tagliato” circa 4 miliardi di euro in spese per la fornitura.

Da tenere conto, inoltre, della felice situazione finanziaria che il nuovo “timone” Diess eredita dalla precedente “guida” Müller, che va in archivio – relativamente al Bilancio 2017 – con un attivo di 11,6 miliardi di euro, profitti operativi (già al netto delle spese sostenute per il Dieselgate) nell’ordine di 13,8 miliardi, e un monte-vendite globali di 10,7 milioni di veicoli per l’intero Gruppo. Le cifre dell’esercizio finanziario 2017 testimoniano, in pratica, “nero su bianco” il culmine del processo dirigenziale avviato da Matthias Müller: per garantire un futuro al Gruppo in linea con i programmi da tempo sui taccuini delle priorità dei “piani alti”, il Consiglio di Sorveglianza VAG ha quindi deciso un avvicendamento nel ruolo di “numero uno” dell’intero Gruppo che tenesse conto della necessità di aumentare ulteriormente i già ottimi risultati finanziari e strategici evidenziati dal Bilancio e dalle recenti strategie industriali, commerciali e di riposizionamento. In questo senso, appare illuminante la scelta, operata dallo stesso Gruppo, di riorganizzare il colosso di Wolfsburg in tre mega-rami di attività: un primo Gruppo da dedicare ai marchi “generalisti” (Volkswagen, Seat, Skoda); una seconda branca riservata ai “premium brand” (nello specifico: Audi) e una terza per la produzione alto di gamma (Porsche, Lamborghini, Bugatti). Unitamente a queste nuove strategie, i vertici VAG preparano il terreno per la quotazione della Divisione Truck & Bus in Borsa: un settore che, oltre alla lineup di veicoli commerciali Volkswagen, detiene le realtà Man e Scania quali big player negli automezzi pesanti e nei veicoli industriali.

Insieme alla nomina di Herbert Diess quale nuovo amministratore delegato VAG, la holding tedesca avvia un ampio programma di rimpasto ai vertici, finalizzato – così si spiega – a snellire i processi di gestione, ottimizzare le sinergie fra le varie Divisioni e sviluppare ulteriormente le strategie operative. Ciascuno degli attuali responsabili dei dodici “brand” del Gruppo avrà in incarico maggiori reponsabilità gestionali: lo stesso Herbert Diess sarà alla guida delle attività di ricerca e sviluppo nella connettività; l’attuale CEO Audi, Rupert Stadler, avrà in mano la Divisione Vendite del Gruppo VAG; il numero uno di Porsche, Oliver Blume, riceve l’incarico di supervisionare le attività di produzione; il responsabile finanziario Frank Witter sarà anche responsabile dei programmi IT. Successivamente, anche le Divisioni Acquisti e componenti verranno raggruppate in un unico settore.

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