F1 Gran Premio d’Australia: la Ferrari apre le danze

Francesco Parente
26 Marzo 2018
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FERRARI 2

Vettel vince con fortuna e furbizia, Hamilton si innervosisce, sbaglia e perde il confronto col “tedesco rampante”. Raikkonen, terzo, bene per tutto il weekend.

Trends: Formula 1

Il primo Gran Premio della stagione 2018 porta il segno della Ferrari e di Sebastian Vettel, che all’arrivo all’Albert Park ha preceduto Lewis Hamilton e il compagno di squadra Kimi Raikkonen. Per il pilota tedesco si tratta della 48° vittoria in carriera e del suo centesimo podio, apre così la sua caccia ad Alain Prost, che al momento detiene 51 vittorie in F1.

Non poteva esserci miglior inizio per la Rossa, dopo una qualifica in cui la Mercedes aveva sigillato ancora una volta il suo strapotere sul giro “secco”, proprio davanti ad una Ferrari imbronciata e ad una Red Bull ancora in crisi di identità nonostante il suo costante sviluppo iniziato ormai dalla scorsa stagione.

Alla partenza i primi si sono ben comportati, mantenendo le posizioni e scattando “secondo manuale”; Hamilton si è messo davanti a tutti, seguito poi da Raikkonen e da Vettel, che però non brillava particolarmente per la sua andatura. Come però accade in ogni sport, la fortuna di tanto in tanto si diverte a metterci lo zampino, squilibrando i valori in campo e ribaltando i pronostici. Succede così che una pistola avvitatrice usata dal team Haas si mette a fare i capricci, mandando “fuori gioco” prima Magnussen e poco dopo (ma veramente poco dopo!) Grosjean, che poverino è rimasto appiedato in pista senza poter posteggiare la sua monoposto in una delle poche vie di fuga dell’Albert Park.

Come logica conseguenza di un regolamento che si rispetti, la direzione di gara mette tutti in sicurezza con un regime di Virtual Safety Car, prolungato poi con l’entrata in pista della Safety Car in carne ed ossa. Fino a qui nulla di particolare, ma la fortuna rivede il copione e fa sì che Vettel approfitti della situazione. In che modo? Il tedesco rampante ancora non aveva montato pneumatici nuovi nel suo primo stint, si mette così a girare con traiettorie più strette, guadagnando metri e decimi a chi il pit stop lo aveva fatto prima del fattaccio Haas, ritrovandosi poi dopo inerme nel regime di piena sicurezza. Il momento fatale rimane celebre quando uscendo dalla corsia box è chiara la percezione di un Hamilton dietro la Rossa n°5, seguito a sua volta dalla Ferrari di Kimi.

Sarà proprio questo l’ordine di arrivo dei tre, con l’inglese nervoso e distratto, che ritraeva l’immagine di un pilota incapace di accettare questa sorte e di gestire un ruolo che evidentemente non sente suo. Forse ha ragione, la Mercedes è chiaramente ancora più veloce della Ferrari, ma qualcuno dovrebbe far riflettere gli uomini della Stella a Tre Punte: una gara si gioca su tanti fattori, sicuramente sulla velocità, ma anche sul passo gara e sul consumo degli pneumatici. Non solo: sulla concentrazione, sulle strategie di gara, sugli errori non commessi; a tal proposito siamo convinti che l’errore di Bottas in qualifica ha tolto molte energie al team tedesco.

Il resto dello schieramento ha visto l’arrivo in quarta e sesta posizione di Ricciardo e Verstappen, autori di una gara tenace, ma opaca, forse costretti in un labirinto di prestazioni ancora da scoprire e tante da analizzare. Molto meglio la McLaren motorizzata Renault, che ha regalato un brillante quinto posto ad Alonso e un nono posto a Vandoorne, con lo spagnolo che a fine gara esultava via radio confermando al suo muretto quanto segue: “ok guys, we must fight”. Settima e decima posizione per la Renault, che con Hulkenberg e Sainz avrebbe forse potuto fare di più, magari nel confronto con McLaren, ma siamo appena alla prima gara della stagione e non vogliamo imbatterci in commenti affrettati o prematuri. Sainz poi non stava neppure bene, tanto che l’unico commento nei suoi ultimi giri è stato il seguente: “ragazzi ho nausea, mi sento male, ho voglia di vomitare!?!”. Di Bottas ottavo c’è poco da dire, non brillante il suo inizio di stagione, male in qualifica, male in gara; nota dolente per la sparita Force India, solo 11° e 12°, mentre i nostri complimenti vanno a un Leclerc 13° con la Sauber Alfa Romeo. Prima bocciatura per la Toro Rosso Honda, che fatica veramente tanto a dare lustro al suo rientro nella massima formula, e per la Williams, team storico e blasonato che non merita una permanenza tale nel fondo dello schieramento. Buona stagione a tutti, addetti ai lavori, appassionati e tifosi! Pensate che…il bello deve ancora arrivare, ma se arriva iniziando così, allora ci sarà proprio da divertirsi!

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