CES 2018: le novità hi-tech al debutto a Las Vegas

Francesco Giorgi
03 Gennaio 2018
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Implementazione delle tecnologie di guida autonoma, nuovi servizi di connettività, sviluppo delle tecniche di prototipazione: il futuro della ricerca automotive si dà appuntamento a Las Vegas dal 9 al 12 gennaio.

Sempre più connessi, sempre più “self driving”. Per non parlare delle molteplici funzionalità hi-tech: ecco, in soldoni, ciò che viene promesso dall’imminente CES 2018, il Consumer Electronics Show in programma al Las Vegas Convention Center da martedì 9 a venerdì 12 gennaio. La rassegna che come ogni anno apre il calendario delle grandi kermesse internazionali, è da tempo sotto i riflettori dei big player del comparto automotive in virtù di una sempre più stretta parentela fra tecnologie di bordo e sviluppo delle tecniche di connettività e navigazione.

Del resto, è proprio al CES di Las Vegas che, da alcuni anni, le principali Case auto presentano le rispettive nuove tecnologie di supporto alla guida, compresi i via via superiori livelli “self-driving” (guida autonoma) che, dividendo i pareri in due fazioni – chi si dichiara tutto sommato favorevole, chi solleva più riserve – almeno un risultato lo stanno ottenendo: fanno parlare di se, e accentrano l’attenzione degli automobilisti non più soltanto sui tradizionali argomenti “potenza-velocità-consumi”, ma anche su nuove “voci”: informazioni in tempo reale sul traffico, sistemi di auto connessa con l’ambiente esterno, ausili alla guida e relative affidabilità.

A conferma del fatto che il futuro della mobilità sarà basato sui sistemi V2V e V2I (rispettivamente: vehicle-to-Vehicle e Vehicle-to-Infrastructure), in queste ore Nissan anticipa una inedita tecnologia che troverà spazio al CES 2018: B2V, ovvero Brain-to-Vehicle, un sistema di realtà aumentata che mette in correlazione il cervello umano con il veicolo. Uno specifico casco viene indossato dal conducente (o meglio dire utente), ne analizza le onde cerebrali e decodifica e interpreta le intenzioni (se si voglia sterzare, accelerare o frenare), trasferendole al veicolo che ne interpreterà i parametri traducendoli in azioni pratiche di guida.

E non c’è soltanto questo: il Consumer Electronics Show di Las Vegas occupa, edizione dopo edizione, un ruolo di primo piano nella presentazione di nuove tecniche di prototipazione rivolte alla filiera produttiva. Una anticipazione su tutte, che vedremo nei prossimi giorni: il “new deal” tecnologico improntato alla stampa 3D, che in virtù dell’applicazione di nuovi software che rendono il prodotto “intelligente”, sono in grado di produrre nuovi materiali e nuove leghe metalliche con sempre maggiore rapidità e precisione (una prima indicazione in questo senso viene riportata nel report “Addictive manufactoring Opportunities in the Automotive Industry: a Ten Year Forecast” sulle previsioni hi-tech del comparto automotive nell’arco dei prossimi dieci anni).

Da parte dei big player di componentistica, Bosch si prepara ad esporre al CES 2018 un innovativo sistema di ottimizzazione della ricerca di parcheggi liberi svolta attraverso una costante interfaccia con gli altri automobilisti. In poche parole: il “cervello” raccoglie le informazioni provenienti dall’esterno e le traduce in una mappa digitale che permette agli utenti l’individuazione di posti auto liberi in tempo reale, ma anche un innovativo cruscotto digitale che, attraverso una telecamera, riconosce il volto del conducente e modifica le regolazioni di sedile, volante, specchi retrovisori sulla base dei dati precedentemente memorizzati.

Relativamente alle nuove soluzioni di guida autonoma, è da segnalare il progetto di taxi “self-driving” che messo a punto da Lyft in partnership con Aptiv e che debutterà proprio al CES 2018 come progetto-laboratorio viaggiante. La notizia, resa nota in queste ore, condensa una lunga ricerca nel settore della guida autonoma da parte di Aptiv – società un tempo nell’orbita Delphi automotive e al centro di un maxi programma di sviluppo che si protrae da alcuni anni – già partner Mobileye e, successivamente, autrice di un piano di mappatura centimetro per centimetro dell’asse viario di Las Vegas. La novità sta nel fatto che la flotta di Bmw Serie 5 dotate delle funzionalità Aptiv di guida autonoma (a bordo delle quali, per motivi di sicurezza, prenderà posto il conducente) saranno a disposizione del pubblico al CES, che potrà sperimentare una o più destinazioni programmate (il “cervello” delle auto a guida autonoma Lyft-Aptiv al CES 2018 viene istruito su venti tratte) anche all’esterno del Las Vegas Convention Center.

Da segnalare, fra le novità più caratterizzanti dell’approccio hi-tech automotive proiettato verso nuove funzionalità, il progetto “Snap” messo a punto da Rinspeed: un veicolo modulare (“ovviamente” a propulsione elettrica e a guida autonoma di Livello 5, quella cioè che esclude del tutto qualsiasi intervento umano, ed equipaggiato con un sistema di connettività 5G: anche questo, peraltro, sarà uno degli “argomenti caldi” al CES 2018) realizzato su un’unica piattaforma sulla quale è possibile realizzare un ampio ventaglio di allestimenti sulla scorta delle esigenze personali.

C’è attesa per conoscere da vicino il modulo di infotainment MBUX-Mercedes Benz User Experience, un sofisticato sistema che si basa sull’intelligenza artificiale abbinata ad un sistema operativo a funzionalità intuitive e debutterà già quest’anno a bordo della nuova gamma Classe A. Il dispositivo MBUX sarà presentato in anteprima alle 21 (ora italiana) di martedì 9 gennaio. Sempre dal gruppo Daimler-Benz, il CES 2018 sarà contrassegnato dalla presenza di EQA Concept, di Smart vision EQ fortwo e della immaginifica Mercedes-AMG Project One, nonché dell’appuntamento conclusivo con il progetto “Intelligent World Drive” attuato da Mercedes su scala mondiale per la raccolta di più funzioni possibile di guida automatizzata in condizioni reali.

L’incidenza delle nuove tecnologie sulla mobilità “futuribile” sarà infine rappresentata, al CES 2018, dalla presenza – annunciata nelle scorse ore – di SureFly, un “veicolo” un po’ auto-motovolante, un po’ drone, sviluppato dalla factory statunitense Workhorse Group che si compone di quattro eliche comandate da motori elettrici, viene pilotato attraverso un joystick e, in virtù di un’autonomia che si attesta sulle 70 miglia, potrebbe rappresentare un interessante metodo di trasporto nelle grandi metropoli.

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