Michelin: l’evoluzione del pneumatico tra tecnologia, sicurezza e sostenibilità

Redazione
20 Settembre 2017
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Grazie ad una storia senza eguali nel settore degli pneumatici, Michelin guarda al futuro tracciando la strada che porterà ad una nuova rivoluzione della mobilità.

Trends: Pneumatici

Tra i componenti che equipaggiano un’automobile, gli pneumatici sono senza ombra di dubbio tra i componenti fondamentali per garantire prima di tutto la massima sicurezza degli occupanti di una vettura ed in secondo luogo per il comfort e le performance.

In questo settore, il colosso francese Michelin vanta una storia senza precedenti: al costruttore transalpino dobbiamo l’invenzione del pneumatico radiale avvenuta 70 anni fa, senza dimenticare l’attuale impegno nel motorsport e nella produzione di pneumatici tradizionali, frutto di un impegno e di investimenti costanti nel campo della ricerca e dello sviluppo.

Attualmente alcune realtà specializzate nel settore pneumatici suggeriscono agli automobilisti europei di cambiare le gomme quando il battistrada raggiunge uno spessore pari a 3 mm, a volte anche prima di questa soglia. Michelin va invece controcorrente con cognizione di causa, affermando che si tratta di una cattiva abitudine, considerando che l’attuale limite legale dei 1,6 mm risulta perfettamente conforme alle esigenze di sicurezza e alle performance richieste alla mobilità odierna.

Se si considera che l’attuale regolamentazione in vigore denominata ERTRO, datata 1989, prendeva in considerazione le prestazioni delle automobili di quel periodo, con lo sviluppo tecnologico che ha reso veicoli e pneumatici più sicuri e performanti, il limite legale di 1,6 mm risponde al meglio alle esigenze di una mobilità sicura. Queste affermazioni infatti non vengono smentite da nessuna statistica: non esiste infatti uno studio capace di affermare una relazione tra l’aumento degli incidenti stradali e l’uso di pneumatici con un battistrada che vantano uno spessore inferiore a 3 o 4 mm. Le distanze di frenata possono dipendere infatti da numerosi elementi, inoltre uno pneumatico di migliore fattura – magari con un battistrada da 1.6 mm – di solito ha performance migliori di uno economico con un battistrada più spesso. Sostituire gli pneumatici prima del tempo ha inoltre un forte impatto negativo sia in termini ecologici che di costi.

Nel primo caso si parla di un aumento dei costi per la clientela per la prematura sostituzione del pneumatico di circa 6,9 miliardi di euro, mentre sul piano della ecosostenibilità, cambiare le gomme prima del tempo, ovvero 128 milioni di pneumatici in più l’anno, si traduce in uno spreco di energia e di materie prime (1,5 milioni di tonnellate di materie prime e 9 milioni di tonnellate in più di emissioni di CO2 l’anno).

Per il prossimo futuro, Michelin intende rivoluzionare ancora una volta lo pneumatico con lo scopo di migliorare in modo esponenziale la mobilità, sia in termini di sicurezza che di ecologia e di performance offerte. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, l’azienda transalpina ha sviluppato la strategia 4R: Ridurre, Ri-usare, Rinnovare e Riciclare.

Partendo da questi punti cardini, Michelin ha deciso di sviluppare lo pneumatico del futuro partendo dal prototipo denominato “Vision”. Si tratta di una futuristica gomma che non necessita di aria e nel medesimo tempo risulta connessa, ricaricabile, personalizzabile e organica. Finalmente si ragiona in termini di durata, non di consumo e si utilizzano parole come responsabilità, sostenibilità e performance per migliorare in modo costante l’utilizzo dei pneumatici.

Vision viene stampata in 3d e grazie ad una speciale architettura interna capace di offrire la massima stabilità alla ruota non ha bisogno di aria. L’uso di materiali biodegradabili lo rende inoltre 100% riciclabile ed ecosostenibile; inoltre quando si usura può essere “ricaricato” – sempre tramite l’uso di stampanti 3d – e può essere personalizzato secondo le esigenze di guida (asciutto, bagnato, neve, etc.).

Come accennato in precedenza, Michelin è anche connesso: grazie a speciali sensori inseriti nella ruota è possibile controllare tramite un’apposita app per smartphone lo stato della ruota e il tipo di usura ed in tempo reale si può contattare il più vicino centro Drive-In dotato di stampanti 3D per ricaricare lo pneumatico in pochi minuti, magari giusto il tempo di una veloce commissione.

Questo impegno costa al colosso d’oltrealpe un investimento di ben 700 milioni all’anno nel settore ricerca e sviluppo per raggiungere il nobile obiettivo di migliorare la mobilità di tutti quei settori che sfruttano i tradizionali pneumatici ad aria. Entro 15 anni Michelin Vision entrerà in produzione proprio con questo scopo e Michelin permetterà ancora una volta agli automobilisti di tutto il mondo di godere dell’ennesima rivoluzione della mobilità, proprio come successe 70 anni fa con l’invenzione del pneumatico radiale.

Michelin Vision: immagini ufficiali

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