La famiglia di Michael Schumacher è stata vittima di un tentativo di estorsione da parte di un ex collaboratore domestico
Un tentativo di estorsione sconvolge la famiglia di Michael Schumacher, il leggendario sette volte campione del mondo di Formula 1. La vicenda ruota attorno a un vasto archivio multimediale contenente circa 200 video e 1.500 immagini del pilota tedesco, materiale che ignoti minacciano di diffondere sul dark web a meno che non venga pagato un riscatto.
L’estorsione agli Schumacher
Il processo per estorsione è in corso e, durante la prima udienza, uno dei principali sospettati, Yilmaz T., ha tirato in ballo un’ex infermiera di Schumacher, licenziata nel marzo 2020. Secondo Yilmaz T., la donna sarebbe coinvolta nel tentativo di estorsione. Anche un dipendente della famiglia Schumacher, chiamato a testimoniare, ha menzionato la “donna misteriosa”, alimentando i sospetti sul suo conto. Sembra che l’ex infermiera, allontanata dalla famiglia per motivi non specificati, potrebbe aver avuto accesso al materiale multimediale e averlo fornito a Yilmaz T. per l’estorsione.
La Procura sta esaminando attentamente la posizione dell’ex infermiera per decidere se inserirla nel registro degli indagati. La donna è stata convocata come testimone nella prima udienza del processo, ma non si è presentata. Sabine Kehm, storica manager di Michael Schumacher e una delle poche persone ammesse nella sua abitazione, ha testimoniato al processo. La Kehm ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto in cui un uomo le chiedeva 15 milioni di euro per non pubblicare il materiale multimediale su Schumacher. La manager ha inizialmente ignorato la chiamata, ma l’insistenza dell’uomo l’ha convinta a rispondere. La voce all’altro capo del telefono le ha comunicato di essere in possesso di foto di Schumacher e di poter evitare la loro diffusione sul dark web in cambio di un riscatto di 15 milioni di euro.
Le indagini
“Quando ho visto il materiale ho pensato subito che potessero provenire solo da un nostro dipendente o da una persona che aveva lavorato con noi”, ha dichiarato la Kehm. Questa affermazione sottolinea la ristrettezza della cerchia di persone che hanno accesso all’abitazione di Schumacher, rendendo il tentativo di estorsione particolarmente audace e, al tempo stesso, poco accorto. Tra le poche persone ammesse nella casa del pilota c’è anche il suo grande amico Jean Todt, che di recente ha rivelato: “Michael non è più come prima“.L’indagine è ancora in corso e la verità su questa vicenda è ancora lontana.