Ci sono stati anche gli interventi di Marco Stella di ANFIA, Andrea Cardinali di UNRAE, Santo Ficili di Stellantis Italia e Luca Ventrone di Toyota Italia
Nel panorama automobilistico italiano, le auto elettriche mostrano ancora un’evoluzione cauta. Rispetto al resto dei paesi europei, dove le vetture completamente elettriche hanno conquistato il 16,8% del mercato a settembre, in Italia questa percentuale si attesta solo al 4,1% a ottobre. Tale divario solleva interrogativi sulla posizione del Bel Paese nel mercato delle auto elettriche.
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al recente Automotive Business Summit 2023 organizzato da Il Sole 24 Ore, ha attribuito il ritardo italiano a ragioni economiche.
Secondo lui, l’adeguamento salariale degli italiani rispetto a quello tedesco richiederebbe un aumento significativo, che si riflette anche sulla necessità di incentivi maggiori per l’acquisto di auto full electric. Il bilancio dello Stato, tuttavia, limita la capacità di fornire tali incentivi.
L’obiettivo di rinnovare il parco auto italiano, tra i più vecchi d’Europa, si scontra con risorse limitate. Pichetto ha sottolineato l’importanza di eliminare i veicoli più inquinanti, come gli Euro 1 ed Euro 2, che nonostante il loro limitato uso mensile, inquinano significativamente di più rispetto a modelli più recenti.
Oltre al settore elettrico, il Ministro ha parlato della questione dei biocarburanti, sostenendo la necessità di un approccio variegato che includa anche il miglioramento dei motori endotermici.
L’intervento di altre figure chiave del settore
Allo stesso Automotive Business Summit 2023 ha preso parola anche Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), sottolineando l’importanza della maturità tecnologica nell’elettrico, pur riconoscendo che la diversificazione tecnologica non dovrebbe essere un pretesto per ritardare le necessarie trasformazioni.
Marco Stella, vicepresidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ha evidenziato la necessità per l’Italia di sostenere la produzione automobilistica attraverso iniziative forti per evitare la deindustrializzazione e sostenere la riconversione delle competenze lavorative.
Luca Ventrone di Toyota Italia ha espresso preoccupazione per la ritrosia degli automobilisti italiani nel passaggio all’elettrico, suggerendo che le esperienze dirette con veicoli elettrici potrebbero mitigare tali dubbi. Santo Ficili, Country Manager di Stellantis Italia, prevede una crescita graduale del settore auto elettrico in Italia, bilanciata da fattori sia positivi che negativi che influenzeranno l’industria automobilistica nel prossimo futuro.
Il percorso verso l’adozione più ampia delle vetture a zero emissioni in Italia appare complesso, influenzato da fattori economici, infrastrutturali e culturali, richiedendo un approccio olistico che tenga conto sia delle esigenze ambientali che delle realtà economiche e industriali.