Anche la Casa giapponese vittima della crisi con un terzo trimestre nero
Anche la Casa giapponese vittima della crisi con un terzo trimestre nero
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Secondo il rapporto sui risultati finanziari del terzo trimestre 2008 urgono delle misure drastiche per Nissan.
Nell’ottica di contenere i costi, gli investimenti in capitale umano del costruttore giapponese nel corso del 2009 verranno ridotti, in linea con i minori ricavi: da 875 a 700 miliardi di yen. Una triste notizia per i lavoratori che si tradurrà nel licenziamento di ben 20.000 effettivi, passando così da 235.000 dipendenti a 215.000. La produzione verrà limitata del 20% rispetto alle attuali 787.000 unità annue e gli impianti rimarranno chiusi a rotazione con turni di lavoro ridotti.
Il dato trimestrale parla di una perdita netta consolidata al netto delle imposte di 0,55 miliardi di euro, rispetto ad un utile netto di 0,87 miliardi di euro dello stesso periodo di un anno fa; Nissan ha venduto un totale di 731.000 veicoli in tutto il mondo da ottobre a dicembre 2008, con un calo del 18,6% e si stimano perdite a fine anno per circa 1,75 miliardi di euro.
Il Presidente e CEO di Nissan Carlos Ghosn ha dichiarato: “Guardando al futuro, la nostra priorità sarà tutelare il flusso di cassa e prendere rapide, adeguate ed incisive azioni volte a migliorare il nostro rendimento economico.”
I piani di sviluppo della nuova GT attesa nel 2012, dunque, rischiano seriamente di venire congelati. La ricerca sui veicoli ad emissione zero e gli impegni in materia di qualità del prodotto, invece, rispetteranno quanto descritto nel business plan 2008-2012.
Tutto il portfolio modelli della Casa potrebbe essere rivisto mirando al contenimento delle spese; per il periodo 2009-2012 è previsto il lancio di circa 10 nuove vetture l’anno e desta particolare interesse la nuova piattaforma “A”, destinata alle city car e alle versioni elettriche del Gruppo.