Furti d’auto: sempre più high-tech

Giuseppe Cutrone
20 Settembre 2016
Furti d'auto: sempre più high-tech

I furti d’auto costituiscono un mercato sempre redditizio e diventano inoltre sempre più high-tech. Lo conferma un dossier di LoJack Italia.

I furti d’auto costituiscono un mercato sempre redditizio e diventano inoltre sempre più high-tech. Lo conferma un dossier di LoJack Italia.

Il giro d’affari dei furti d’auto si conferma decisamente redditizio, con profitti generati in costante crescita che si aggirano sui 20 miliardi di euro in Europa e negli USA. Lo afferma il “Dossier Furti d’auto: le nuove modalità hi-tech” elaborato da LoJack Italia sulla base dei dati forniti dall’agenzia europea SBD e a loro volta integrati con quelli dei vari corpi di polizia.

Secondo il rapporto, negli ultimi dieci anni si è assistito a un affinamento delle tecniche da parte dei ladri di auto, che hanno seguito e, in alcuni casi, perfino superato le evoluzioni tecnologiche portate avanti dalle case automobilistiche sui modelli usciti nel corso degli anni.

Alle tradizionali azioni come la forzatura della portiera o della serratura, la rottura del finestrino o il furto delle chiavi del proprietario, si sono aggiunte di recente nuove modalità più tecnologiche tese a rendere inutili dispositivi come smart key e immobilizer elettronico.

Il dossier sui furti d’auto di LoJack Italia segnala che nel nostro Paese sono molto utilizzati al giorno d’oggi i sistemi di riprogrammazione della chiave attuati tramite la connessione alle porte OBD dei veicoli. Secondo quanto riportato, con tale metodo il ladro riesce ad ottenere una chiave perfettamente funzionante in meno di un minuto, se non in pochi secondi.

Tra gli altri metodi usati da ladri si segnalano la clonazione del transponder di apertura delle portiere e dell’accensione del motore, nonché la sostituzione di alcune componenti elettroniche di bordo con altre modificate per agevolare il furto del veicolo.

I sistemi in grado di scavalcare le protezioni elettroniche della vettura rappresentano complessivamente il 20% del totale dei metodi usati per derubare in Italia, soprattutto nelle aree del Centro-Nord, mentre in Europa la percentuale di “furti elettronici” si attesta tra il 5 e il 10% e corrisponde a circa 40.000 veicoli.

Uno sguardo ai modelli più “desiderati” dai ladri vede in vetta le vetture di fascia alta di provenienza tedesca come la Mercedes Classe E, le Bmw Serie 3 e Serie 5, per finire con i SUV Bmw X5, X6 e tutti i modelli Range Rover.

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