Abarth e Alfa Romeo: passato e presente a Le Mans Classic 2016

Francesco Giorgi
09 Luglio 2016
12 Foto
Abarth e Alfa Romeo: passato e presente a Le Mans Classic 2016

La 124 Abarth Rally Gr. 4, la 33/3, la 1750 GTAm e la Giulia Ti Super accanto alle novità 2016: Abarth 124 Spider e Abarth 595 Turismo e Competizione.

La 124 Abarth Rally Gr. 4, la 33/3, la 1750 GTAm e la Giulia Ti Super accanto alle novità 2016: Abarth 124 Spider e Abarth 595 Turismo e Competizione.

Fca – Fiat Chrysler Automobiles sarà presente in forma ufficiale ad uno degli eventi di maggiore risonanza internazionale per gli appassionati di auto storiche da competizione. L’edizione 2016 della Le Mans Classic, rievocazione della 24 Ore più famosa del mondo, in programma questo fine settimana, vede l’asse Torino-Detroit in forze all’evento, con Abarth e Alfa Romeo.

Il marchio dello Scorpione e il Biscione sono presenti alla “Le Mans Classic” all’interno di uno stand che ospita alcuni dei modelli provenienti dalla collezione Fca Heritage, nuova realtà di coordinamento per tutte le iniziative del Gruppo relativamente all’automobilismo storico.

Si tratta, più nel dettaglio, di una Abarth 124 Rally del 1975 in versione Gruppo 4 (vettura recentemente sottoposta a restauro da parte dei tecnici delle nuove Officine Abarth Classiche), e di tre Alfa Romeo – marchio che ha storicamente una stretta liaison con la 24 Ore di Le Mans, avendone vinto quattro edizioni consecutive, dal 1931 al 1934 – che provengono dal Museo Storico di Arese: la Giulia Ti Super “Quadrifoglio” del 1963, la 1750 GTAm del 1970 e la 33/3 Le Mans del 1970.

Alfa Romeo a Le Mans Classic 2016

Disegnata dal vento“: la Giulia fu rivoluzionaria, nel panorama automobilistico dei primi anni 60. “Ovviamente”, alla versione “base” fece immediato seguito una edizione sviluppata espressamente per gli impieghi sportivi: è la Alfa Romeo Giulia TI Super Quadrifoglio, che nacque nel 1963 e venne prodotta fino al 1964 in 501 esemplari, quasi tutti in tinta “Biancospino”, con l’emblema del Quadrifoglio sulle fiancate e sul cofano del bagagliaio e con la carrozzeria “snellita” per migliorare ancora di più le già ottime prestazioni fornite dal 1.570 cc bialbero dal basamento in alluminio e in grado di fornire una potenza di 112 CV per una velocità  massima di 190 km/h. Il ruolo della Giulia TI Super Quadrifoglio è di primo piano: costituì la base per lo sviluppo della leggendaria Giulia Gta, che regalò ad Alfa Romeo un decennio di successi in pista, in salita e nei rally.

Quale evoluzione del progetto Gta, nel 1970 Autodelta impostò la 1750 GTAm (“Am” sta per “America”), che si riferisce alla declinazione più sportiva derivata da quella venduta sul mercato nord americano, dove l’Alfa Romeo offriva la 1750 GTV con l’iniezione , necessaria per l’omologazione negli Stati Uniti. La Alfa Romeo GTAm venne prodotta in 40 esemp0lari (tutti allestiti Gruppo 2 e già pronti – corsa): la carrozzeria in lamiera presentava una pannellatura laterale e posteriore in plastica. Il bialbero da 2 litri alimentato ad iniezione meccanica Spica o Lucas erogava fino a 220 CV a 7.200 giri/min, su un peso complessivo di 900 kg (150 kg in meno rispetto alla 1750 Gtv). Con la 1750 GTAm, Autodelta si aggiudicò il Campionato europeo Turismo nel 1970 con Toine Hezemans e nel 1971 per la categoria Costruttori. Fra i piloti di primo piano che portarono in pista la 1750 GTAm, oltre all’olandese Hezemans vanno citati Andrea de Adamich, Carlo Facetti e Nino Vaccarella.

A sua volta, la Alfa Romeo 33/3 rappresenta una importante evoluzione per la prolifica e longeva “famiglia” 33: nata come “2 litri” nel 1967 e successivamente aumentata a 2,5 litri, per il 1970 Autodelta preparò un V8 a 4 valvole per cilindro da 2.998 cc, alimentato a iniezione indiretta e in grado di sviluppare una potenza di 400 CV a 8.000 giri/min. La Alfa 33/3 presenta il telaio in pannelli di alluminio e titanio, a fronte di un passo quasi immutato rispetto a quello della versione due litri da cui deriva. Raggiunge i 330 km/h di velocità massima ed ha ottenuto importanti successi nel 1971, tra i quali spicca la vittoria alla Targa Florio con Nino Vaccarella e Toine Hezemans.

Abarth 124 Gruppo 4: regina dei rally a Le Mans Classic

Mentre i tecnici Fiat e Abarth erano impegnati nell’allestimento di quella che, di lì a poco, divenne la 131 Abarth che portò a Torino tre titoli mondiali rally (1977, 1978 e 1980), all’inizio del 1975 venne preparata quella che a buon diritto va considerata il top della “saga” 124 Spider, ovvero la Fiat 124 Abarth Rally. Dotata di tettuccio rigido e cofani in fibra di vetro e porte in alluminio, la 124 messa a punto dalla Squadra Corse Abarth fu equipaggiata con l’unità 1.756 cc bialbero (a carburatori in un primo tempo, ad iniezione meccanica al termine della carriera agonistica) per una potenza di 200 CV. La Gruppo 4 contribuì alla conquista di due titoli europei rally (1972 e 1975), l’Italiano rally nel 1975 e la piazza d’onore del campionato costruttori per quattro stagioni consecutive (dal 1972 al 1975). La Fiat 124 Abarth Rally Gruppo 4 del 1975 presente a Le Mans Classic 2016 appartiene al reparto Abarth Classiche, inaugurato il 18 novembre scorso nell’ambito delle Officine Abarth di Torino e impegnato nella certificazione e nel restauro  di vetture storiche Abarth di serie e da corsa dei clienti.

Novità Abarth: 124 Spider e 595 Turismo e Competizione

Accanto alle quattro “regine del passato”, la Le Mans Classic 2016 è un’occasione per avvicinare il pubblico presente alla manifestazione verso le novità dello Scorpione: dalla nuova Abarth 124 Spider (sviluppata dalla Squadra Corse Abarth), alla nuova Abarth 595 nelle declinazioni “Competizione” e “Turismo“, evoluzione del modello – simbolo del marchio che debuttò nel 2008 a segnare un “new deal” per Abarth. Da segnalare, inoltre, l’esperienza di realtà virtuale che permetterà agli appassionati di esplorare la nuova 124 Spider in tutti i dettagli e, attraverso un’attrezzatura dedicata e con l’ausilio di tecnologie di nuova generazione, permetterà ai visitatori di muoversi attorno alla vettura, aprire le portiere, sedersi all’interno e accelerare per sentire il sound del motore e degli scarichi, il tutto immerso in una realtà virtuale.

 

Alfa Romeo Giulia Ti Super Quadrifoglio 1963: la storia nelle immagini

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