Il pilota tedesco centra la terza vittoria stagionale davanti a Ricciardo e Raikkonen
Il pilota tedesco centra la terza vittoria stagionale davanti a Ricciardo e Raikkonen
E’ un Sebastian Vettel piglia tutto, quello che abbiamo visto in occasione del gran premio di Formula 1 di Singapore, capace di conquistare la pole position e di trionfare in gara nonostante i ripetuti ingressi della safety car.
Ci ha provato subito a scappare il portacolori della Ferrari, ma poi, dopo appena 13 giri, ha visto azzerarsi il vantaggio su Ricciardo a causa della Mercedes, quella addetta alla sicurezza con tanto di lampeggianti sul tetto, perché in realtà delle frecce d’argento di Hamilton e Rosberg non c’è stata traccia nelle posizioni che contano.
Così, Seb ha dovuto ricostruire con pazienza il distacco su Ricciardo, sempre incline a rovinargli la festa come è accaduto spesso nel 2014; e poi, dopo 38 giri, è stato costretto a ripetere la complicata operazione per via di un matto che è entrato in pista nel bel mezzo del gran premio.
Ecco, una gara folle, che ha messo alla prova la pazienza del tedesco, il quale, a sua volta, non ha fatto una piega, ed ha sempre reagito con la massima concentrazione agli imprevisti: evidentemente 4 mondiali non si vincono per caso.
Così, Vettel ha tagliato il traguardo davanti a Ricciardo, che ha provato fino alla fine a soffiargli la posizione, mettendo sempre una certa pressione al suo ex compagno di squadra. Dietro di loro è arrivato un costante e irreprensibile Kimi Raikkonen, autore di una gara senza spunti particolari ma molto concreta.
Per trovare una Mercedes, l’altra si è ritirata per problemi al motore, bisogna scorrere la classifica di giornata fino alla quarta posizione, dove si trova Nico Rosberg, anche lui in palese difficoltà a tenere il ritmo dei primi. Poi, al quinto posto, ha concluso Bottas, che ha anticipato sotto la bandiera a scacchi Kvyat, Perez e Verstappen. Chiudono la graduatoria del gran premio Sainz e Nasr. Dunque, una Ferrari in gran spolvero, quella vista a Singapore, che potrebbe anche ripetersi in futuro se la Mercedes continuerà ad avere problemi di affidabilità con le power unit più potenti.