Diesel Euro 4 in nord Italia: verso lo spostamento dei blocchi alla circolazione

Redazione
03 Agosto 2020
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Le quattro Regioni del Bacino Padano hanno annunciato la proroga dello stop ai divieti dal 1 ottobre 2020 al 1 gennaio 2021. Essenziale ragionare su provvedimenti compensativi.

Le Regioni che aderiscono al Bacino Padano prorogano di alcuni mesi il blocco alla circolazione per i veicoli diesel omologati Euro 4: la decisione è stata assunta di comune accordo dalle rappresentanze territoriali di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna al termine di un tavolo di concertazione rivolto alla definizione di provvedimenti straordinari legati alla situazione di emergenza connessa alla pandemia da Covid-19 ed alle ripercussioni subite dal punto di vista sociale ed economico.

Di fatto, lo stop alle autovetture alimentate a gasolio e rispondenti alla classe di inquinamento Euro 4 (costruite, cioè, fra il 2005 ed il 2008), anziché iniziare il prossimo 1 ottobre 2020, verrà spostato al 1 gennaio 2021. Una decisione peraltro attesa da tempo, proprio in relazione al difficile contesto nel quale l’intero paese si trova a dover far fronte.

Dunque, “via libera”, dal 1 ottobre 2020 al 31 dicembre 2021, anche alle auto diesel Euro 4, come stabilito dagli assessori regionali all’Ambiente di Lombardia (Raffaele Cattaneo), Piemonte (Matteo Marnati), Veneto (Gianpaolo Bottacin) ed Emilia Romagna (Irene Priolo).

Effetti del lockdown

“Vista la delicatezza del tema i presidenti delle Regioni si erano già sentiti nei giorni scorsi per condividere questa scelta, ovvero lo slittamento del blocco dei diesel euro 4 dal primo ottobre, come sarebbe previsto dall’accordo di Bacino Padano, al primo gennaio 2021- proseguono gli assessori – E questo è supportato da una serie di motivazioni, la prima è che siamo in una condizione di emergenza straordinaria legata al Covid che ha avuto alcuni effetti”, si legge in una nota congiunta. Primo degli effetti risultati dal lockdown è stato una effettiva “Riduzione delle emissioni complessive, e rispetto all’ordinario c’è stata una minore quantità di inquinanti immessi in atmosfera”.

È chiaro che fra i motivi individuati dai quattro rappresentanti delle Regioni del Bacino Padano ci sia anche la proroga dell’emergenza sanitaria fino al prossimo 15 ottobre, perciò l’incertezza su come saranno i prossimi mesi. “Siamo in un periodo di crisi economica e di forti tensioni sociali. In autunno ci saranno sicuramente vincoli per l’utilizzo del trasporto pubblico locale, legati anche a norme sul distanziamento e alla tutela sanitaria, che renderanno più sicuri gli spostamenti sui mezzi privati rispetto a quelli pubblici. Inoltre, la persistenza dello smartworking ridurrà necessariamente la mobilità dei lavoratori”.

“Lo spostamento del blocco ai diesel Euro 4 al 1 gennaio 2021 corrisponde a quanto si auspicava – osserva Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al Clima di Regione Lombardia – E si tratta di un concreto contributo per equilibrare nella ‘Fase 3’ l’impiego del trasporto pubblico e di quello privato, venendo incontro alle esigenze di molte persone che dagli effetti della pandemia hanno subito un pesante contraccolpo economico”. Dal canto suo, l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, si è dichiarato favorevole “Per venire incontro alle esigenze dei cittadini: in settimana abbiamo approvato il sistema Move-In, ovvero il Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti, che potrà rappresentare una reale alternativa al blocco totale, consentendo ai cittadini di circolare, con un occhio di riguardo per l’ambiente”.

Provvedimenti di compensazione ai blocchi

Appare interessante il ragionamento su alcune questioni complementari individuate dagli assessori all’Ambiente delle quattro Regioni del Bacino Padano, cioè la valutazione in merito a provvedimenti che compensino lo stop ai diesel Euro 4. Uno su tutti, quello legato agli impianti di riscaldamento, ed in particolare su quelli alimentati a biomassa, “Sistema che, abbiamo visto, costituisce una ‘voce’ particolarmente critica per le polveri”, sottolinea Raffaele Cattaneo.

Appuntamento all’inizio del prossimo autunno

I lavori, annunciano gli assessori all’Ambiente di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, proseguiranno dopo l’estate, con il supporto di nuove analisi tecniche, per studiare quali nuove misure potrebbero essere eventualmente intraprese. “Ci ritroveremo all’inizio dell’autunno per proseguire con il lavoro”, è la conclusione dei rappresentanti delle quattro Regioni del Bacino Padano. “Nel frattempo, i tecnici delle Regioni forniranno un quadro approfondito in vista di un aggiornamento dell’accordo di Bacino Padano, da sottoporre anche ai Presidenti delle Regioni, al Ministero dell’ambiente sottoscrittore dell’accordo originario, ed eventualmente anche agli altri Ministeri coinvolti (come il ministero dei Trasporti e dell’Agricoltura) così da valutare quali ulteriori modifiche attuare dal primo di gennaio”. Riguardo all’immediato futuro, ci si attende lo stanziamento di nuove somme utili ad accelerare il processo di sostituzione dei veicoli più “anziani” e maggiormente inquinanti: “Ci auguriamo che il Ministero dell’Ambiente possa stanziare le risorse promesse alle Regioni del Bacino Padano, così da poterle affiancare alle risorse regionali, per programmare interventi di incentivazione per la sostituzione dei veicoli più inquinanti”.

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