Samba Summit & Veteran Volkswagen Show 2013

Redazione
13 Ottobre 2013
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Samba Summit & Veteran Volkswagen Show 2013

Il racconto della nona edizione dell’evento organizzato dal Club Volkswagen Italia.

Il racconto della nona edizione dell’evento organizzato dal Club Volkswagen Italia.

E’ partito dalla provincia di Bolzano il 9° Samba Summit & Veteran Volkswagen Show, classico meeting autunnale firmato Club Volkswagen Italia e federato alla Associazione Amatori Veicoli Storici. Circa 40 i selezionatissimi equipaggi di Volkswagen antecedenti al 1967 e Porsche 356, provenienti dal centro e nord Italia; Raduno che ha visto quest’anno anche la partecipazione di un pulmino T1 (ex Vigili del Fuoco) proveniente dalla Svizzera e un Samba del ’65 tedesco.

Presso la sede storica di Auto Brenner S.P.A.a Bolzano, nella mattinata del 5 ottobre si sono ritrovati tutti gli equipaggi, accolti da una esposizione tematica con un magnifico e raro esemplare di Maggiolino cabriolet Hebmuller (solo 780 esemplari nel mondo) affiancato da una versione racing di una aggressiva Porsche 356 ed in rappresentanza dei veicoli commerciali un perfetto esemplare di TYP 2 T 2 prima serie.

Tutte le vetture partecipanti sono state poi sottoposte ad una verifica tecnica, eseguita dal qualificato personale di assistenza dell’Auto Brenner; emozionante rivedere i coloratissimi Volkswagen storici rientrare e “invadere” pacificamente i modernissimi ponti sollevatori, a fianco dei quali, per un giorno le avanzatissime e sofisticate apparecchiature diagnostiche sono inesorabilmente rimaste spente.

Elevata la qualità dei veicoli presenti, dal periodo bellico passando attraverso le versioni due vetrini ed ovalino, sino alle sempre apprezzate 6 volt anni ’60 con le varianti Karmann Ghia coupé e Typ 3 Family car. Notevoli anche i Type2 presenti con particolare riferimento ai Samba e Combi in livrea “Figli dei Fiori”.

Referenziate le Porsche: una Pre A del 1952 1500 Super allestimento corsa ( la antesignano delle RS moderne su progetto 911), una A T 1 del ’58, una B T 6 del ’63 e una 912 del ’67. Sotto la sapiente regia del Presidente Marzio Cavazzuti ideatore ed organizzatore di questo magico evento la carovana si è mossa verso Brunico, scortata dalla “Squadra Corse” di Auto Brenner, con una sosta a Vandoies.

Proseguendo sulla SS 49, si è giunti alla Sede Auto Brenner di Brunico per poi ripartire e attraversare il confine austriaco (per alcuni è stata la prima volta a bordo di una vettura storica) per raggiungere la destinazione di questo “pellegrinaggio”: Gmünd in Carinzia celebrando il ricordo del “Professor Dr. Ing. H.C.” e della sua Famiglia, che proprio in quella splendida cittadina medioevale, ritrovò le forze per rialzarsi dalla devastante esperienza della II^ Guerra Mondiale, dando i natali ad una delle vetture sportive più celebri e più ricercate nel mondo.

All’imbrunire siamo arrivati nei pressi di Gmünd dopo aver attraversato Lienz e Spittal am der Drau, ma una interruzione stradale, dovuta ad una frana imprevista, ha costretto il gruppo ad una deviazione nei boschi, ove sembrava ci si potesse smarrire da un momento all’altro, ma la 356 Pre A da 130 cv ha sentito il richiamo di casa e di lì a poco ci siamo trovati nella piazza principale di Gmünd davanti al Gasthof Kohlmayr.

La domenica (6 ottobre) è stata dedicata a tre momenti di particolare emozione per i partecipanti . Inizialmente la visita al “Porsche Automuseum Helmut Pfeifhofer“, situato nei pressi della ex segheria in cui Ferry Porsche iniziò a costruire le sue automobili tra il 1944 e 1949. Tra i rari cimeli custoditi nelle strutture del graziosissimo e ricchissimo museo, anche la scocca n° 20 della 356 conosciuta come Superleggera, perché costruita in alluminio battuto a mano su matrice in legno (mascherone) sotto la scrupolosa supervisione di mastro Weber.

Ci si è quindi trasferiti presso la prima struttura produttiva, tutta in legno per passare più inosservata nei terribili anni alla fine del 2° Conflitto Mondiale. A questo punto il rally stava per giungere al suo culmine, un evento che da anni Marzio Cavazzuti aveva nel cuore di realizzare: nel settantacinquennale del valico del Katschberg a mt. 1641 s.l.m. luogo dalla magica atmosfera ove le “creature” di Ferdinand Porsche fecero i loro primi chilometri di collaudo: riportando questo straordinario museo viaggiante a ripercorrere il medesimo tragitto. Il sole ha accompagnato gli intrepidi temerari in questa “impresa”.

All’inizio il percorso sembrava lieve, quasi troppo facile: forse l’aria frizzante alpestre della Carinzia fa percorrere la salita anche in quarta velocità… Poi d’improvviso una pendenza non dichiarata, ma presumibilmente del 15 – 16%, mette mezzi e piloti alla prova… Si scalano le marce fino alla prima, l’arrampicata sembra ardua, ma alla fine i “boxer” arrivano, come i loro progenitori al P.sso Katschberg dove il Presidente del Club Volkswagen Italia consegna con soddisfazione un attestato di partecipazione, proprio nel medesimo punto dove 75 anni fa vennero fotografati i primi prototipi di quello che sarebbe diventato il mito della storia dell’automobile: il Maggiolino Volkswagen. 

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